Calabria: il kiwi di eccellenza varca i confini verso il Sol Levante, accordi strategici per conquistare il mercato giapponese
Il kiwi calabrese è pronto a conquistare i palati del Giappone, grazie all’impegno congiunto della Regione Calabria e del Comitato per la promozione del kiwi calabrese, che ha ottenuto l’assenso per partecipare al gruppo di lavoro presso il Servizio Fitosanitario Nazionale del Ministero della Sovranità Alimentare.
Un recente incontro a Cittadella ha visto la partecipazione dei referenti del Comitato, coordinati da Filippo Zerbi, e dell’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, per definire le prospettive di un settore in espansione. La Calabria, dopo il Lazio ed l’Emilia Romagna, si posiziona come il terzo produttore di kiwi in Italia, con circa 3.500 ettari di coltivazione dedicati al frutto. Il clima caldo-umido e la tipologia dei terreni favoriscono lo sviluppo ottimale del kiwi, che gode di una resa qualitativa eccellente, considerato tra i migliori al mondo per le sue caratteristiche organolettiche.
L’obiettivo ora è penetrare il mercato giapponese, caratterizzato da una domanda di kiwi superiore all’offerta disponibile. Il Masaf sta attualmente negoziando con le autorità nipponiche per definire un protocollo fitosanitario condiviso.
“L’adesione della Regione Calabria segna un importante passo avanti nella concretizzazione di una straordinaria opportunità commerciale per il comparto agroalimentare calabrese“, ha commentato l’Assessore Gallo, sottolineando il sostegno convinto per questo percorso.
I test necessari per l’ingresso nel mercato giapponese sono programmati per ottobre, in concomitanza con l’inizio della nuova campagna di produzione. Il Comitato, attraverso i propri contatti in Giappone, sta già promuovendo il marchio Calabria presso i principali acquirenti ortofrutticoli del Paese, suscitando grande interesse.
Le organizzazioni di produttori calabresi hanno manifestato la loro disponibilità ad aderire alla campagna di verifica del Masaf, accogliendo le autorità fitosanitarie giapponesi presso i loro stabilimenti. Confagricoltura, Coldiretti e l’Ordine degli Agronomi della Provincia di Reggio Calabria si sono uniti all’iniziativa, sostenendola attivamente.