Calabria in testa all’olivicoltura mondiale

Olio exstravergine di oliva
Olio exstravergine di oliva

Il centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura ed agrumicoltura (CREA) della Calabria celebra un eccezionale successo internazionale: la collezione di germoplasma olivicolo riconosciuta dal consiglio oleicolo internazionale (COI)

È con grande soddisfazione che annunciamo l’importante successo ottenuto oggi dall’Italia nel campo dell’olivicoltura, con il riconoscimento da parte del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) della collezione del Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura ed Agrumicoltura (CREA), situato a Rende. Questa prestigiosa distinzione è stata conferita alla collezione del germoplasma olivicolo del CREA, che ora assume il ruolo di Collezione Internazionale all’interno della rete del COI.

Enzo Perri, Direttore del CREA Olivicoltura Frutticoltura e Olivicoltura, ha espresso la sua gratitudine nei confronti del CREA e del MASAF per il loro continuo sostegno al lavoro meticoloso, paziente e altamente specializzato svolto dal Centro di Ricerca. La dichiarazione è stata rilasciata in concomitanza con l’ufficializzazione del riconoscimento durante la 118ª sessione dei membri del Consiglio Oleicolo Internazionale, tenutasi oggi, 23 novembre.

La collezione del CREA, unica in Italia ad ottenere questo prestigioso riconoscimento, rappresenta la più vasta raccolta nazionale di germoplasma olivicolo e si posiziona come la seconda più ampia al mondo dopo quella della Spagna, con un totale di 600 varietà, di cui 200 sono autenticate e comuni alla collezione spagnola. Questo patrimonio di agrobiodiversità si estende su due aree in Calabria, a Mirto Crosia e Rende, contribuendo attivamente alla ricerca globale sulla coltivazione dell’olivo.

In collaborazione con collezioni simili in Marocco, Francia, Turchia, Argentina e Israele, la collezione CREA si trova in prima linea nello studio del germoplasma e nella ricerca di genotipi in grado di resistere o tollerare fattori avversi come Xylella fastidiosa, Verticillium Dhaliae e i mutamenti climatici, tra cui l’aumento delle temperature invernali medie, la siccità e gli eventi meteorici imprevisti.

Il network delle Collezioni Internazionali del COI consentirà nei prossimi anni una maggiore comprensione dell’agrobiodiversità dell’olivo, del fabbisogno di freddo invernale della pianta e della selezione di varietà capaci di resistere alla riduzione delle temperature invernali. Questo fenomeno, già in atto e in grado di influenzare negativamente la fioritura, rappresenta una minaccia per la produzione di olive, ma grazie a ricerche come quelle condotte dal CREA, si prospetta un futuro più sicuro per l’industria olivicola mondiale.

LEGGI ANCHE: La Calabria rivela il nuovo logo per l’olio d’oliva