Cambiamenti climatici e agricoltura: le sfide del Made in Italy

agicoltura, cambiamenti climatici
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Cambiamenti climatici, tensioni globali e impatti sull’agricoltura italiana: dalla siccità alla tempesta Ciaran, analisi dei prezzi alimentari e prospettive economiche

L’agricoltura italiana sta affrontando una serie di sfide senza precedenti a causa del cambiamento climatico. Questi eventi estremi, uniti a carenze infrastrutturali e a una gestione del territorio inadeguata, stanno infliggendo danni significativi al settore agricolo.

La tempesta Ciaran è solo l’ultimo capitolo di una serie di avversità climatiche che stanno colpendo duramente l’Italia. L’impatto di questi fenomeni è ulteriormente complicato dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e dal persistente conflitto in Ucraina, che generano instabilità sui prezzi e sui mercati globali.

Secondo i dati di EUROSTAT, l’inflazione alimentare nell’Unione Europea mostra una tendenza al ribasso, ma rimane a livelli elevati, attestandosi ancora oltre il 9% a settembre, quattro punti percentuali sopra il tasso generale. Nel frattempo, l’indice della FAO indica una diminuzione dei prezzi internazionali dei principali prodotti agricoli, ma le produzioni lattiero-casearie registrano un aumento dopo nove mesi di ribassi continui.

Per comprendere gli impatti del cambiamento climatico sulla produzione agricola, possiamo esaminare l’andamento dei prezzi dell’olio d’oliva. In un solo anno, tali prezzi sono aumentati del 75%, raggiungendo quasi i dieci euro al litro. La produzione in Spagna, primo produttore mondiale, ha subito una riduzione del 50% a causa della siccità, portando a un significativo aumento dei prezzi rispetto alla media quinquennale.

L’adattamento al nuovo contesto climatico richiede tempo e notevoli investimenti in innovazioni tecnologiche. In questa fase, è fondamentale una collaborazione rinnovata tra tutte le parti della filiera agroalimentare per affrontare le difficoltà e le incertezze del ciclo economico.

Gli analisti della Banca Centrale Europea prevedono che solo nel 2025 l’inflazione si avvicinerà all’obiettivo del 2%, e i tassi d’interesse rimarranno stabili per un periodo prolungato, con potenziali effetti negativi sulla crescita economica.

In questo contesto straordinario, l’obiettivo primario è la salvaguardia economica e produttiva del sistema agroalimentare italiano. Ciò non solo è essenziale per la sicurezza interna, ma anche per garantire una maggiore presenza del Made in Italy sui mercati internazionali. Affrontare con determinazione le sfide attuali è cruciale per preservare la sostenibilità e la competitività del settore agricolo italiano nell’era dei cambiamenti climatici e delle tensioni globali.

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