Nonostante la rivoluzione “green” che si sta avendo in Calabria, il Bilancio Regionale continua a lasciare al “verde”di politiche e risorse l’agricoltura e l’agroalimentare. Una constatazione precisa quella di Coldiretti che rivolge al Presidente Oliverio, all’assessore al Bilancio Viscomi e al Presidente della commissione consiliare Aieta all’indomani dell’approvazione dell’Assestamento di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2017-2019 e alla vigilia della predisposizione e successiva approvazione del Bilancio di Previsione 2018. Sono tre anni – scrive Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – e nelle manovre di bilancio che si sono succedute, non troviamo risposte alle necessità dell’agricoltura e agroalimentare calabrese. Da sempre abbiamo sostenuto e auspicato una azione coraggiosa di revisione della spesa affinchè questo, potesse avere un effetto positivo sui conti pubblici e le risorse recuperate essere indirizzate verso sistemi produttivi capaci di sostenere, a ragion veduta, uno sviluppo equo, durevole e sostenibile. Pur comprendendo le rigidità della spesa e cioè la scelta di destinare risorse in via prioritaria alla copertura di spese di carattere obbligatorio, – prosegue – non possiamo non rilevare che nei Documenti di Bilancio, l’agricoltura e l’agroalimentare sono in modo accentuato fortemente penalizzati. Il settore in questi anni sicuramente difficili, unicamente con le proprie forze, ha garantito occupazione diretta e indiretta, export, visibilità e prestigio nazionale e internazionale; tutela dei beni comuni, innovazione, vivibilità dei territori e tanto altro. Non assecondare con risorse adeguate questa realtà – aggiunge – significa tra l’altro deludere i giovani che, non vogliono ingrossare le fila del precariato bensì vedono nell’agricoltura e nell’agroalimentare prospettive concrete di lavoro. Giovani – ribadisce – che hanno visto prima e meglio di altri dove ci sono reali occasioni e fiducia. L’agricoltura è fattore di cambiamento, poiché amalgama competizione e condivisione, redditività e solidarietà, bene aziendale e bene collettivo. Non si può quindi continuare a restare a secco – insiste – è indispensabile che tutto questo, deve essere irrobustito con le risorse ordinarie poiché ci sono aspetti, situazioni e politiche che non possono essere fatte con i soli “Fondi Comunitari” che troppo spesso si invocano come scusante e che comunque presentano, criticità. Alla luce di queste considerazioni – conclude Molinaro – e in vista del Bilancio di Previsione 2018 chiediamo, formalmente un urgente incontro al fine di condividere alcune strategie.