Coldiretti Calabria celebra una storica vittoria per l’agricoltura italiana: approvata la legge contro la produzione e commercializzazione di cibi artificiali ottenuti in laboratorio
In una giornata storica per l’agricoltura italiana, la Coldiretti Calabria celebra il successo dell’approvazione della legge volta a vietare la produzione e commercializzazione di cibi ottenuti in laboratorio attraverso bioreattori. La notizia è stata accolta con gioia da agricoltori e allevatori che, abbandonando temporaneamente campagne e stalle, si sono riversati in piazza per festeggiare questa importante vittoria ottenuta con il supporto della Camera.
Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha dichiarato che, con l’approvazione definitiva della legge, la battaglia si sposterà ora a livello europeo, dove l’Italia sarà un precursore nelle politiche volte a tutelare la salute dei cittadini. Prandini ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che i cibi prodotti in laboratorio non rispecchiano il modello socio-culturale desiderato dai giovani agricoltori. Questi ultimi, con il loro impegno, desiderano narrare le storie delle campagne italiane, degli allevatori e delle coltivazioni arboree, sottolineando che il cibo autentico nasce nelle aree interne e nelle campagne del paese.
La Coldiretti ha già ottenuto successi in Europa, come dimostra il caso dell’etichettatura di origine degli alimenti, un risultato che l’Italia ha raggiunto grazie al sostegno della Coldiretti e che ora l’Unione Europea sta progressivamente adottando. La nuova legge contro i cibi artificiali rappresenta un ulteriore passo avanti nella protezione della qualità, della salute e dei primati Made in Italy, sottolineando l’importanza della dieta mediterranea, che è stata appena festeggiata nel giorno del suo anniversario di inclusione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
La legge, oltre a difendere la dieta mediterranea, invia un segnale significativo all’Unione Europea, rispettando il principio di precauzione. La Coldiretti evidenzia che il divieto dell’uso di ormoni negli alimenti, presente da oltre 40 anni in Italia grazie all’impegno della Coldiretti, mette il paese in una posizione di leadership. L’opinione pubblica europea è sempre più consapevole dei pericoli legati a una tecnologia dalle incertezze ancora irrisolte, una consapevolezza che potrebbe avere un impatto duraturo sulla vita delle persone e sull’ambiente circostante.
La Coldiretti sottolinea che, in caso di richiesta di autorizzazione alla commercializzazione da parte dell’Unione Europea, dovrebbero essere applicate procedure simili a quelle dei medicinali, richiedendo prove sperimentali approfondite per gli ingredienti utilizzati nei cibi prodotti in laboratorio. Questa necessità è motivata dai 53 potenziali rischi per la salute identificati nel Rapporto Fao e Oms sui cibi a base cellulare. La definizione “cibo a base cellulare” è stata ritenuta più chiara rispetto al termine “coltivato” preferito dalle industrie produttrici ma considerato fuorviante dalle due Autorità mondiali. Inoltre, la Coldiretti sottolinea che in Paesi che hanno già consentito la vendita di questi prodotti, come Israele, viene richiesta la firma di una liberatoria prima del consumo, evidenziando la crescente preoccupazione per la salute pubblica.