Dall’orto deriva il benessere per la terza età

Bisogna ritornare alla terra. È una frase che ascoltiamo spesso e sempre di più si comprende a fondo il significato.
A causa del lookdown, purtroppo ci stiamo abituando a rimanere in casa, a guardare la TV o navigare in rete, perdendoci tutto quello che la natura gratuitamente ci offre. Gli inglesi ancora oggi si affidano al gardening, il cosiddetto giardinaggio, attività che rilassa ed è piacevole praticare nelle nostre case: basta un terrazzo o in un piccolo giardino. In Italia invece, si preferisce avere un piccolo orto per divertirsi e mangiare qualcosa di sano.

Il principio è lo stesso, star bene ritrovando il rapporto con la natura.
Non è per nulla difficile, basta comperare con pochi euro gli attrezzi del mestiere e il gioco è fatto. Non bisogna essere professionisti, ma dedicare un po’ di tempo ogni giorno.

Ad esempio dicembre è ancora il mese in cui in Calabria si piantano le fave. Basta andare ad un consorzio a comperare i semi, interrarli e annaffiare solamente durante la prima fase. Poi è inverno, quindi sicuramente pioverà e le nostre piantine cresceranno indisturbate. Bisogna però fare attenziona alle erbacce che crescono spontanee, perché potrebbero limitare la crescita dei nostri semi interrati.

Perché il benessere deriva dall’orto?

Sicuramente perché ci si muove, si allontana uno stile di vita sedentario. Poi il movimento oltre a regalare benefici fisici, incute un profondo benessere psicologico e mentale. C’ e’ di più. Si consumano i prodotti naturali, realizzati secondo natura, quindi migliora anche la qualità del cibo che mettiamo sotto i denti. Abbandonate pantofole e telecomandati, comprate stivali e zappe per accrescere la qualità della nostra vita. Gli orti danno beneficio proprio a tutti, anche ai diversamente abili. In Calabria realizzare un piccolo orto non è poi così difficile, basta avere un po’ di iniziativa e buona volontà.