Il Cedro di Calabria: Tesoro agricolo e culturale della regione ottiene la DOP
La Commissione europea ha recentemente annunciato, attraverso una nota ufficiale, l’attribuzione della Denominazione di Origine Protetta (DOP) al “Cedro di Santa Maria del Cedro”. Questo prestigioso riconoscimento è riservato al frutto caratteristico di un agrume noto come “cedro”, coltivato con maestria nella provincia di Cosenza, in Calabria.
Secondo quanto riportato nel comunicato, il cedro della regione si distingue per il suo colore, forma e consistenza unici, che sono strettamente legati sia ai fattori climatici tipici della fascia costiera tirrenica della provincia di Cosenza, sia all’influenza dell’intervento umano. La tecnica tipica utilizzata nella zona di produzione di questo agrume è il graticcio, che svolge un ruolo fondamentale nell’ottenimento dell’aspetto finale del prodotto. Questa pratica non solo protegge i frutti dal vento invernale, ma anche dai raggi solari, contribuendo così a preservarne la qualità.
Le origini del cedro risalgono a tempi antichissimi e la sua importanza è riscontrabile anche nella Bibbia, dove viene menzionato circa 70 volte. In diversi passaggi, il cedro è descritto come “il frutto dell’albero più bello” e paragonato al famoso pomo proibito del Giardino dell’Eden. Questa storia affascinante ha creato un legame profondo tra il cedro e la tradizione religiosa ebraica.
È interessante notare che ogni estate, tra luglio e agosto, i rabbini provenienti da diverse parti del mondo si riuniscono a Santa Maria del Cedro. Insieme ai contadini locali, si dedicano con cura alla selezione dei migliori cedri per la festa delle Capanne (Sukkoth), che si celebra nel mese di ottobre. Questo evento rappresenta l’evento più significativo nel calendario religioso ebraico. La scelta attenta dei frutti da utilizzare per questa importante celebrazione testimonia la valorizzazione del cedro come simbolo di connessione tra la spiritualità e la natura.
L’attribuzione della DOP al Cedro di Santa Maria non solo riconosce l’eccellenza di questo frutto e della sua produzione, ma promuove anche la conservazione delle tradizioni locali e valorizza il patrimonio agricolo e culturale della regione. Questo prestigioso riconoscimento conferma la ricchezza e la diversità dell’agricoltura europea e sottolinea l’importanza di preservare e promuovere le produzioni locali di qualità.
In conclusione, rappresenta un tesoro prezioso dell’agricoltura calabrese e un legame tangibile con le antiche tradizioni religiose. La sua storia millenaria e il riconoscimento della DOP testimoniano la sua unicità e la sua importanza culturale ed enogastronomica.