Agriturismo calabrese: un’analisi approfondita della sua crescita multifunzionale e del ruolo chiave nella promozione della sostenibilità
Nel panorama attuale e futuro dell’agriturismo e dell’agricoltura, il concetto di “multifunzionalità” emerge come una chiave fondamentale. La tradizionale funzione di produzione alimentare non è più sufficiente per sostenere lo sviluppo e l’occupazione, né per rispondere alle esigenze primarie come la tutela dell’ambiente, la difesa della biodiversità e la sostenibilità socio-ecologica. L’Unione Europea, da tempo, orienta gli aiuti e i finanziamenti al settore agrituristico verso una prospettiva “green”.
È importante distinguere la multifunzionalità da concetti quali multisettorialità e diversificazione, ancorati alla visione originaria del settore primario dell’economia. Un esempio lampante di azienda multifunzionale è l’agriturismo, che non solo si occupa di attività agricole, ma si impegna anche in ambiti turistici, didattici e ambientali.
L’agriturismo diventa un punto di riferimento per attività ricreative, culturali e sportive, abbracciando escursionismo, degustazioni guidate, e la divulgazione di pratiche agricole tradizionali. Contrariamente alla percezione comune, non è solo un luogo dove si mangiano prodotti rustici a prezzi convenienti, ma è un motore pulsante che supporta stili di vita sostenibili e autentici.
Il rapporto “L’agricoltura italiana che conta” del 2023 evidenzia che le aziende agrituristiche in Italia sono in crescita, raggiungendo quota 25.390 nel 2021 (+1,3% rispetto al 2020). Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle isole (+8,2%) e al Sud (+1,5%). L’agriturismo è diffuso nel 63% dei comuni italiani, con punte del 98% in Toscana e Umbria. Nel 2021, gli arrivi nelle strutture agrituristiche sono stati oltre 3 milioni, generando un valore di produzione di 1,16 miliardi di euro (+44,8% su base annua).
La Calabria, pur posizionandosi al 17° posto nella classifica nazionale, registra un aumento significativo con 552 agriturismi. Questi sono impegnati in una varietà di attività, dal ristorante alla degustazione, dall’equitazione all’osservazione naturalistica. La regione ha visto una crescita del 2,17% rispetto al valore nazionale, contribuendo in modo significativo all’ascesa dell’agriturismo a livello nazionale.
Le statistiche Istat del 2021 mostrano che il 65% delle aziende agrituristiche italiane è gestito da uomini e il 35% da donne. La maggior presenza di agriturismi si concentra nel Nord Italia, seguito dal Centro, Sud e Isole. Nel 2022, le aziende agrituristiche italiane hanno garantito un valore di produzione di 1,5 miliardi di euro (+30,5% rispetto al 2021), evidenziando una crescita omogenea in tutte le macroaree.
In conclusione, l’agriturismo calabrese emerge come un modello multifunzionale in crescita, rappresentando una connessione fondamentale con la valorizzazione del patrimonio identitario regionale. La sua evoluzione riflette il passaggio da una semplice produzione alimentare a un ruolo attivo nella promozione della sostenibilità, dell’esperienza turistica e della conservazione ambientale.