Le sfide climatiche e di mercato mettono alla prova il settore ortofrutticolo: confagricoltura evidenzia le difficoltà degli agricoltori italiani a Fruit Logistica 2025
Dal 5 al 7 febbraio, Berlino ospita la fiera internazionale Fruit Logistica, che raccoglie operatori dell’ortofrutta da tutto il mondo. Un evento importante per gli imprenditori agricoli, che si trovano a dover fronteggiare sfide sempre più difficili, legate principalmente ai cambiamenti climatici e alla fluttuazione del mercato. Quest’anno, Confagricoltura ha deciso di focalizzare l’attenzione su questi temi con uno stand alla Messe Berlin (Pad. 4.2; A12), portando dati allarmanti che riflettono una situazione critica per il settore.
I numeri non lasciano dubbi
Il cambiamento climatico sta impattando pesantemente sulle coltivazioni. Le stime parlano di una diminuzione del 50% nella produzione di nocciole rispetto al potenziale, un calo del 15% nella produzione di pomodoro da industria nel Nord Italia, nonostante un aumento delle superfici coltivate, e perdite che vanno dal 20% al 35% negli agrumi, con problemi di calibro sulle arance. “Le difficoltà che affrontano gli agricoltori sono molte e varie,” ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, presente alla fiera. Tra queste, le conseguenze dirette dei cambiamenti climatici: diminuzione della quantità di prodotto, aumento degli scarti, e una crescita esponenziale dei costi, come quelli per l’irrigazione d’emergenza.
Il cambiamento climatico sta anche favorendo il proliferare di parassiti, aggravando ulteriormente le sfide fitosanitarie. Questi fattori, insieme alla riduzione delle superfici coltivate negli ultimi cinque anni – con cali significativi in diverse colture come pere, pesche e kiwi – stanno minando la propensione degli imprenditori a investire nel settore e, talvolta, mettendo in discussione la sostenibilità a lungo termine delle loro attività.
Le soluzioni necessarie
In questo contesto, Giansanti ha sottolineato l’urgenza di intervenire su più fronti. “E’ fondamentale garantire la reciprocità delle regole nella produzione e negli scambi internazionali, rafforzare i controlli alle frontiere, rivedere il Green Deal e promuovere investimenti per lo sviluppo di varietà innovative che possano contrastare gli effetti avversi del cambiamento climatico,” ha affermato il presidente di Confagricoltura.
Il valore dell’ortofrutta italiana
Nonostante le difficoltà, il comparto ortofrutticolo continua a rappresentare una parte fondamentale dell’economia agricola italiana, con un valore che supera i 17 miliardi di euro, pari a oltre un quarto della produzione agricola totale. Le esportazioni italiane sono in continua crescita, con un aumento del 6,12% nel 2024, raggiungendo oltre 10 miliardi di euro. L’Italia si conferma leader in Europa in molte categorie di ortofrutta, tra cui kiwi, uva da tavola e conserve di pomodoro, con la Germania come uno dei principali mercati di destinazione, assorbendo circa il 25% dell’export ortofrutticolo.
Sfide e opportunità nei consumi domestici
Sul fronte interno, l’ortofrutta continua a essere un pilastro della spesa alimentare degli italiani, con una quota che rappresenta il 19,3% della spesa totale, in lieve aumento rispetto al 2023. L’Ismea segnala un incremento del 2,7% negli acquisti di ortofrutta, anche se con una crescita più contenuta in termini di volumi. Per quanto riguarda i singoli comparti, gli ortaggi hanno visto un aumento sia in valore che in quantità, mentre la frutta ha registrato un incremento del 2,9% in valore, ma con una contrazione dello 0,5% nei volumi acquistati.
Una visione per il futuro
Le sfide per il settore ortofrutticolo sono evidenti e molteplici, ma esistono anche opportunità per rilanciare la competitività. La fiera di Fruit Logistica 2025 rappresenta una piattaforma fondamentale per esplorare soluzioni innovative e favorire il dialogo tra operatori del settore, istituzioni e ricercatori. La resilienza del settore, unita alla capacità di adattamento e innovazione, sarà la chiave per affrontare le difficoltà e garantire la sostenibilità della produzione e del mercato ortofrutticolo nei prossimi anni.
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