Nella Sibaritide crisi profonda per clementine IGP Calabria secondo Coldiretti

Clementine IGP Calabria
Clementine IGP Calabria

La campagna agrumicola 2020/2021, iniziata ad ottobre, ha prezzi alla produzione bassissimi, con un outlook negativo per le clementine IGP Calabria che realizzano in campagna un prezzo che non copre nemmeno i costi di produzione e poi le forti piogge di questi giorni che hanno determinato danni consistenti.

Come coprire i costi di produzione

“Per coprire i costi di produzione e raccolta – dichiara Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabriaci vogliono almeno 35/40 cent. a kg! È un conto economico per gli agricoltori che è drammatico, denuncia”.

Reddito degli agricoltori è compromesso

La crisi causata dal Covid, i limiti alla movimentazione delle merci e delle persone, la chiusura dei ristoranti, le temperature più alte della media stagionale che hanno accorciato i tempi di maturazione e poi con le piogge alluvionali degli ultimi giorni, – spiegano i tecnici di Coldiretti che hanno determinato la cascola del frutto in una percentuale fra il 30 e il 40% la situazione e il reddito degli agricoltori è fortemente compromesso.

Il territorio della Sibaritide e la sua economia sulle clementine

“Il territorio della sibaritide – aggiunge Aceto – che impernia la sua economia proprio sulle clementine è soggetto ad un crac senza precedenti. I prezzi – ribadisce – non sono assolutamente remunerativi. Si profila un’annata da dimenticare, un trend drammatico che per le imprese agricole ha effetti pesanti oltre che sul piano economico anche occupazionale, nonchè dal punto di vista ambientale”.

Privilegiare approvvigionamenti arance e clementine made in Calabria 100%

“Quest’anno, – prosegue Aceto – a tutto questo micidiale mix, si è aggiunta la crisi di mercato dovuta al Covid e, al solito, l’atteggiamento della GDO che non riconosce agli agricoltori prezzi remunerativi. La Coldiretti continuerà un impegno su diversi fronti! Innanzitutto verso cittadini-consumatori e soprattutto degli operatori economici, di aderire con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano, privilegiando negli approvvigionamenti arance e clementine made in Calabria al 100%, come per tutti gli altri prodotti agroalimentari del territorio”.

Le richieste di Coldiretti

“E poi ancora “un patto etico di filiera” tra il mondo della produzione e della distribuzione per garantire almeno i costi di produzione e di raccolta. Abbiamo altresì chiesto al Dipartimento Agricoltura – riferisce Aceto – l’esigenza di predisporre un Piano Agrumi regionale e di attivare misure specifiche per contrastare la crisi quali ritiro di prodotto, insieme al MIPAAF, da destinare alla distribuzione gratuita e agli indigenti”.

“L’ipotesi dei ritiri potrebbe configurarsi oltre che per il prodotto fresco anche per il succo che renderebbe più gestibile la particolare emergenza. Infatti – informa – dovrebbe essere imminente la pubblicazione di un bando per ritiri di generici ‘succhi di frutta’ che, se opportunamente utilizzato, potrebbe, seppur parzialmente, ristorare il settore”.

“Una situazione – conclude Aceto – che stiamo seguendo da vicino in continuo contatto anche  con le Organizzazioni dei Produttori”.

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