“Gli olivicoltori calabresi scenderanno in piazza a Roma il 14 febbraio con i gilet arancioni pugliesi: l’olivicoltura italiana va salvata con interventi strutturali importanti che ormai non sono più rimandabili”.
I rappresentanti delle organizzazioni di produttori della Calabria, riunitisi a Lamezia Terme, hanno deliberato l’adesione alla protesta partita dalla Puglia a tutela dell’olivicoltura nazionale.
Il vicepresidente di Italia Olivicola, Luigi Canino, condividendo le priorità sottolineate dagli olivicoltori pugliesi, tra cui la nuova riforma della Pac che deve riportare il comparto al centro dell’agenda politica nazionale, si è impegnato a chiedere la convocazione del tavolo olivicolo con la Regione Calabria per un confronto serrato su tutti i temi caldi del settore.
Siamo pronti a sostenere concretamente i nostri colleghi pugliesi perché la battaglia per la salvaguardia del nostro prodotto è di tutti – hanno sottolineato i rappresentanti degli Olivicoltori Calabresi -. È arrivato il momento che la politica nazionale inserisca tra le sue priorità quella del rilancio del prodotto simbolo dell’Italia e della Dieta Mediterranea nel mondo, l’olio extravergine d’oliva 100% italiano”.
Gli olivicoltori calabresi sono preoccupati anche per l’avanzata continua della xylella che sta distruggendo gli ulivi pugliesi.
“La xylella è un problema nazionale ed europeo e come tale va affrontato – hanno dichiarato i Presidenti delle O.P. calabresi -. Nelle prossime settimane organizzeremo incontri di sensibilizzazione sul tema perché l’allerta deve essere massima anche qui”.