Il pastore di Santa Severina: una vita tra le colline calabresi

Il pastore di Santa Severina: una vita tra le colline crotonesi
Il pastore di Santa Severina: una vita tra le colline crotonesi

Storie di Calabria: racconti di vita e di terra

Nelle colline verdi e rigogliose che circondano il borgo medievale di Santa Severina, vive un uomo che è diventato una leggenda locale. Il suo nome è Antonio Greco, un pastore di settant’anni che ha trascorso tutta la sua vita tra queste terre, custodendo tradizioni antiche e una saggezza che solo la natura può insegnare.

L’alba di un giorno qualunque

Antonio si sveglia ogni giorno alle prime luci dell’alba, quando il sole inizia a tingere il cielo di rosa e arancione. Con movimenti lenti e sicuri, indossa il suo vecchio cappello di feltro e le scarpe di cuoio consumate dal tempo. Esce di casa e si dirige verso il recinto dove lo aspettano le sue pecore, più di cento, ognuna con un nome e una personalità unica.

“Buongiorno, mia bella!” dice accarezzando la testa di Bianca, la sua pecora preferita. Le pecore rispondono ai suoi saluti con muggiti e belati, felici di vederlo. Antonio apre il cancello e le conduce verso i pascoli, dove trascorreranno la giornata brucando l’erba fresca e profumata delle colline calabresi.

Una vita di tradizioni

Antonio non è solo un pastore; è anche un custode delle tradizioni calabresi. Ogni anno, durante la Festa della Transumanza, guida il suo gregge lungo i sentieri antichi che portano alle montagne della Sila. È un viaggio lungo e faticoso, ma per Antonio è un momento sacro, un rito di passaggio che celebra il legame tra uomo e natura.

“La transumanza non è solo un viaggio per le pecore,” spiega Antonio. “È un modo per mantenere vive le nostre tradizioni, per ricordare chi siamo e da dove veniamo.”

Durante queste migrazioni, Antonio condivide storie e leggende con i giovani pastori che lo accompagnano. Racconta di come suo nonno, un pastore anche lui, gli insegnò l’arte di fare il formaggio, utilizzando tecniche tramandate di generazione in generazione. La sua ricotta e il suo pecorino sono famosi in tutta la regione, e ogni volta che qualcuno li assaggia, è come se assaporasse un pezzo di storia.

La forza della comunità

Antonio è profondamente legato alla comunità di Santa Severina. Ogni domenica, dopo aver messo al sicuro il gregge, si reca in piazza per incontrare amici e vicini. Partecipa alle riunioni del comune, discute dei problemi del villaggio e condivide le sue opinioni su come migliorare la vita della comunità. “Non siamo solo individui,” dice spesso. “Siamo una famiglia, e dobbiamo aiutarci a vicenda.”

La gente del posto lo rispetta e lo ammira per la sua saggezza e la sua generosità. Quando qualcuno ha bisogno di una mano, Antonio è sempre il primo ad offrirsi. Che si tratti di riparare un tetto, prendersi cura di un animale malato o semplicemente ascoltare i problemi di qualcuno, lui è lì, con il suo sorriso gentile e le sue mani forti e rugose.

Un legame indissolubile

La vita di Antonio è un inno alla Calabria e alla sua bellezza. Ogni giorno, mentre cammina tra le colline con il suo gregge, sente un profondo senso di pace e appartenenza. “Questa terra è parte di me,” dice guardando il panorama mozzafiato. “E io sono parte di essa.”

E così, tra le colline di Santa Severina, la storia di Antonio Greco continua a essere scritta, un giorno alla volta. Un racconto di vita e di terra, di tradizioni e comunità, che rappresenta l’anima autentica della Calabria.

In un mondo che cambia rapidamente, Antonio ci ricorda l’importanza di restare fedeli alle nostre radici e di vivere in armonia con la natura e con gli altri. E ogni volta che un bambino del piccolo borgo calabrese ascolta una delle sue storie, un pezzo della storia calabrese viene preservato per le future generazioni.