PIL aumenta (+6,5%) ma non per l’agricoltura secondo Coldiretti: la causa? Costi elevati e cambiamenti climatici

agricoltura
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La stima preliminare dell’Istat del Pil relativo al IV trimestre 2021 segna un +6,5%. Per definizione al momento, come segnala l’istituto di statistica, riguarda il territorio nazionale e non la copertura e il dettaglio territoriale, atteso tra circa due mesi, che potrebbe, secondo Coldiretti Calabria, riservare ulteriori preoccupazioni con sorprese negative per la Calabria.

In controtendenza rispetto all’andamento generale, il valore aggiunto cala solo per l’agricoltura e la pesca per effetto del combinato tra il balzo nei costi di produzione, dall’energia ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame e dei cambiamenti climatici. Sull’agricoltura e la pesca pesano anche le difficoltà della ristorazione con vini e cibi invenduti nei locali svuotati.

Il bilancio agricolo è stato sconvolto nel 2021 – sottolinea Coldiretti – anche da un andamento climatico del tutto anomalo come purtroppo accade da tempo con il risultato del crollo della produzione. L’aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’acquisto delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.

Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli per  legumi e marmellate. Da non sottovalutare – annota Coldiretti – che  nello stesso tempo, però, è aumentato il numero di famiglie in povertà assoluta, benché a un ritmo più lento rispetto agli anni neri della crisi pandemica e per questo, servono politiche redistributive.

Serve – conclude la Coldiretti – responsabilità della intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle e continuare a garantire le forniture alimentari alla popolazione con i persistenti contagi che mettono a rischio gli scambi commerciali.

Il tema delle difficoltà economiche e finanziarie delle imprese agricole ed agroalimentari calabresi è evidente e perciò – dichiara Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria – vi è l’esigenza di somministrare le necessarie cure attivando subito percorsi che consentano di ristrutturare il debito e/o di rinegoziare i mutui con rata di restituzione più bassa e a lunga scadenza. Questa operazione permette di ottenere una serie di vantaggi economici e finanziari che si riverberano positivamente sugli investimenti”.