Tutti sappiamo che consumare correntemente prodotti integrali fa molto bene alla nostra salute, ma quali sono le farine ricostituite? Non esiste ahimè un elenco, neppure leggere la lista degli ingredienti aiuta, capiamo insieme perchè.
Sull’etichetta di un comune prodotto troveremo la scritta: farina integrale, in realtà, vengono incluse in questa dicitura anche le farine ricostituite. Si tratta di farine che subiscono la raffinazione e solo successivamente l’aggiunta della crusca, quindi dall’etichetta risulterà la dicitura: “farina integrale”, ma nella pratica è avvenuto questo processo. Un prodotto ricostituito è sicuramente migliore di uno raffinato, ma non è come quello integrale al 100%. Infatti l’utilizzo prolungato può portare fenomeni irritativi.
Come riconoscere i prodotti integrali ricostituiti?
Purtroppo non esiste una normativa che ci aiuta in tal senso. Le etichette impresse sui prodotti ci traggono ancora una volta in inganno. Quindi non è possibile riconoscere dall’etichetta se si tratta di un prodotto integrale o integrale ricostituito. Alcuni prodotti sono più sicuri, basti pensare al riso, il quale non può essere ricostituito, per altri come ad esempio la pasta, è impossibile capire, la stessa problematica avviene anche con i prodotti da forno.
Perché utilizzare prodotti integrali?
Principalmente per tenere sotto controllo i picchi della glicemia, infatti i prodotti integrali la fanno aumentare, ma gradualmente.
Perché alternare la farina?
Visto che la farina integrale non è sinonimo di certezza di ciò che mettiamo sotto ai denti, è bene alternare, nel corso della nostra alimentazione, l’utilizzo di farine semi-integrali o bianche, per evitare di andare incontro a fenomeni irritativi.
Quale lievitazione preferire?
Sicuramente la lievitazione naturale va privilegiata. Si pensi ad esempio al pane, se preferiamo un prodotto anche non integrale o semintegrale, il lievito naturale è la prima scelta da fare. Se proprio non possiamo, ripieghiamo sul lievito di birra.