Siamo a Tropea, sulla splendida costa calabrese tirrenica, tanto amata da turisti di ogni dove, ma stavolta non parliamo di prelibatezze, ma della storia di Achille.
Achille è un randagio come tanti in questa terra sfortunata per i pelosetti. Qui trovano la morte e subiscono maltrattamenti più che altrove in Italia, ma oggi la storia di questo piccolo essere è diversa.
Il randagismo è un problema veramente serio in Calabria anche per la convivenza con l’essere umano che troppo spesso è disumano nei confronti di creature indifese come gli animali. Troppo spesso le cronache riportano storie orribili e i volontari fanno un lavoro enorme sul territorio.
Della storia di Achille ne ha parlato il quotidiano “La Stampa“, descrivendo le vicissitudini del cane che andava in giro con una massa tumorale alle zampe anteriori. Un grosso tumore che non lo faceva camminare bene.
Il cagnolino è stato notato lo scorso marzo da alcuni volontari che prontamente lo hanno portato dal veterinario che gli ha asportato un tumore di ben 800 grammi, rendendolo finalmente libero.
I volontari di Cucce Randagie hanno fatto il possibile per toglierlo da quella condizione pietosa.
Achille ha sempre vissuto come un randagio. Dovrebbe avere intorno ai 5 anni e pesa 15 chili.
Ora sul tessuto della massa tumorale verrà eseguita una biopsia per capirne la natura.
Purtroppo, l’enorme massa era irrorata dai vasi sanguigni per cui non è stata facile l’asportazione.
Un’operazione complessa che gli è costata una parte di zampa, ma i medici assicurano che potrà correre nuovamente e riavere la sua vita.
Per fortuna, i volontari sono riusciti a pagare i medici veterinari grazie alle donazioni.
Ora però Achille cerca casa. Un luogo sicuro dove potrà essere amato e curato da una mamma o un papà che potrà prendersi cura di lui, nato sfortunato.
L’ENPA nazionale ha lanciato un appello affinché il cane possa essere all’interno di una casa sicura perché la strada non sarebbe il luogo più adatto, viste le condizioni. Un’adozione “in tutto il Centro e Nord Italia, vaccinato e chippato con staffetta autorizzata dall’Asl, previo colloquio preaffido”, come si legge nel comunicato emesso attraverso i social.
Se non troverà nessuno i volontari saranno costretti a reimmetterlo sul territorio. “Piuttosto che a vita in un canile calabrese meglio libero”, si legge sulla pagina ufficiale dell’ENPA.
Se sei tu a potergliela offrire, puoi scrivere un messaggio a Natalie al 388.48.92.610 oppure una mail a cuccerandagie@gmail.com.
Volontari. Eroi solitari del problema del randagismo