AUTRICE: Loredana Costabile
Non si può colpevolizzare un essere che non ha voce per difendersi. Anche gli assassini hanno diritto ad un avvocato, ma gli animali non hanno nessuno che li difenda, tranne gli animalisti che, pur essendo dalla loro parte, non sempre riescono a proteggerli da coloro che li accusano a priori e vogliono abbatterli perché li considerano pericolosi.
I killer umani e gli animali pericolosi hanno diritto a una difesa, e prima di essere giudicati devono avere accesso a un avvocato, ad una telefonata con un familiare e ad una benedizione, se lo desiderano. L’orso, d’altra parte, non ha queste opportunità, e spesso viene giudicato colpevole senza che sia stato esaminato il DNA sul corpo della vittima o senza che sia stata fatta un’indagine accurata.
Quando l’orso è nel suo habitat naturale, è l’uomo che deve rispettarlo e non disturbare il suo equilibrio. Non è giusto che l’orso di Trento sia stato giudicato colpevole e condannato a morte senza una reale investigazione e senza la possibilità di difendersi. L’orso non ha un avvocato che lo rappresenti, e non può parlare per raccontare la sua versione dei fatti.
La morte del giovane trovato nel bosco di Trento è una tragedia, ma va considerato che l’orso non aveva colpe nella vicenda. L’uomo deve essere consapevole dei rischi che corre quando invade il territorio dell’orso, e deve fare in modo di non disturbarlo. L’orso, a sua volta, non è educato a rispettare l’uomo, e se si sente minacciato potrebbe reagire in modo istintivo e pericoloso.
In conclusione, è importante considerare che gli animali hanno diritto a una difesa e a essere giudicati in modo equo, senza essere colpevolizzati a priori. L’uomo deve fare in modo di vivere in armonia con la natura e di non disturbare gli equilibri ecologici, per evitare tragedie come quella di Trento.