Calabria e Sicilia avviano il processo di candidatura per la pesca tradizionale con le feluche come patrimonio dell’umanità UNESCO: un iniziativa per salvaguardare una tradizione millenaria
Oggi segna una pietra miliare per le due regioni del sud Italia, con la firma di un accordo destinato a preservare e celebrare la pesca con le feluche, una pratica tradizionale che si trova sull’orlo dell’estinzione. Questo antico metodo di pesca, che utilizza le caratteristiche imbarcazioni a vela latina, ha visto una drastica riduzione della sua presenza, con soli 12 esemplari rimasti: 7 in Sicilia e 5 in Calabria.
La spinta verso il riconoscimento UNESCO è guidata da Alberto Pulizzi, Dirigente Generale del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana. Pulizzi sottolinea l’importanza di questo processo non solo per la valorizzazione culturale e storica delle feluche, ma anche per il loro potenziale turistico. “Stiamo immaginando iniziative di pescaturismo che possano introdurre i visitatori a questa arte antica e unica”, afferma Pulizzi.
Le feluche sono protagoniste di una pesca stagionale che si svolge tra maggio e agosto, caratterizzata da tecniche tradizionali tramandate da generazioni. La crescente competizione con la pesca moderna e la diminuzione del pescato hanno messo a rischio la sopravvivenza di questa pratica.
Il riconoscimento UNESCO non è solo una questione di orgoglio storico e culturale, ma anche una strategia per garantire la sopravvivenza della tradizione. Slow Food, che ha già attribuito un presidio alla pesca nello Stretto di Messina, testimonia l’unicità e la fragilità di questo patrimonio.
I pescatori che praticano la pesca con le feluche descrivono le ore di pazienza e dedizione necessarie, così come i momenti di grande emozione quando si avvista il pescespada. Questa pratica non è solo un elemento di attrazione turistica ma anche un modello di sostenibilità: le feluche catturano solo pesci adulti e deboli, permettendo ai pesci sani di riprodursi e mantenere l’equilibrio dell’ecosistema marino.
Il percorso verso il riconoscimento UNESCO sarà lungo e impegnativo, ma la firma dell’accordo tra Sicilia e Calabria rappresenta un forte segnale della determinazione di entrambe le regioni di preservare questo patrimonio prezioso. Pulizzi ribadisce: “Anche senza il riconoscimento UNESCO, siamo determinati a garantire che la pesca con le feluche continui a esistere e a essere valorizzata”.
Questa iniziativa non solo punta a proteggere una tradizione antica, ma aspira anche a trasmettere questa ricchezza culturale alle future generazioni, assicurando che le feluche continuino a navigare nelle acque del Mediterraneo per molti anni a venire.