L’aumento record dei prezzi dell’olio d’oliva: come le alte temperature e la siccità stanno riducendo la produzione e influenzando il mercato, con implicazioni per produttori e consumatori
Il prezzo dell’olio d’oliva continua a salire, con un incremento significativo dovuto alle condizioni climatiche avverse e ai problemi di produzione. Le recenti ondate di calore e le temperature straordinariamente elevate, amplificate dai cambiamenti climatici, hanno avuto un impatto devastante sulla produzione di olive in molte aree tradizionalmente produttrici. La siccità persistente e le condizioni meteorologiche estreme stanno danneggiando gli alberi d’olivo, riducendo notevolmente il raccolto. A questi problemi si aggiungono malattie delle piante e parassiti, che aggravano ulteriormente la situazione.
Questa riduzione dell’offerta sta spingendo verso l’alto i prezzi dell’olio d’oliva, che hanno raggiunto nuove vette. Se nel 2023 il prezzo medio di una bottiglia di olio extravergine di oliva si aggirava intorno ai 5,50 – 6,00 euro al litro, nel 2024 è balzato a una fascia compresa tra i 7,50 e i 9,00 euro al litro. Le previsioni per il 2025 indicano che l’aumento potrebbe ulteriormente intensificarsi, con un incremento stimato del 20% in più.
Questo trend ascendente dei prezzi è alimentato non solo dalla diminuzione della produzione, ma anche dalla continua alta domanda di olio d’oliva, apprezzato per i suoi benefici per la salute e il suo sapore distintivo. I produttori e i consumatori sono quindi costretti ad adattarsi a queste nuove realtà di mercato, esplorando possibili alternative o strategie per mitigare l’impatto del cambiamento climatico sulla produzione.
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