REGGIO CALABRIA, 18 FEB 2019 – I tecnici del Servizio Radiazioni e Rumore del Dipartimento provinciale Arpacal di Reggio Calabria hanno svolto un sopralluogo a Stignano, paese dell’entroterra jonico reggino, per rilevare, attraverso misurazioni strumentali a banda larga, i valori dei campi elettromagnetici in un’area la cui fruizione è principalmente destinata ad eventi religiosi.
L’occasione di questi controlli è stata determinata dall’esame del progetto di modifica di un impianto già esistente, con la formulazione del parere ambientale di competenza agenziale.
I controlli si sono svolti a Stignano nei pressi del Convento di Sant’Antonio da Padova, in origine già “Santa Maria degli Angeli” – ex Convento dei Frati Minori Riformati di San Francesco d’Assisi – fondato nel 1641; luogo di culto molto frequentato dai fedeli durante l’anno e non solo in occasione della festività di Sant’Antonio da Padova del 13 giugno.
In prossimità del Santuario, inoltre, insiste, nel territorio del comune confinante Placanica, una stazione radio base (SRB), distante circa 70 metri dall’ingresso al santuario.
L’obiettivo dei tecnici Arpacal, oltre a quello di verificare i livelli dei campi elettromagnetici (CEM) presso i ricettori presenti nell’area del sito, è stato quello di formulare un parere ambientale che faccia si che per le aree all’aperto dove potenzialmente vi sia la presenza di persone in occasione di eventi religiosi o civili, il valore dei CEM sia inferiore a quello individuato dell’obiettivo di qualità di cui al D.P.C.M. 8 luglio 2003.
La normativa sui campi elettromagnetici, infatti, affida alle ARPA, quali organi tecnici di supporto agli Enti Locali, il compito di effettuare il monitoraggio e il controllo delle emissioni provenienti dalla presenza degli impianti radioelettrici.
I controlli previsti dalla legge sono mirati a garantire il rispetto dei limiti di esposizione della popolazione. Vengono svolti all’insaputa del gestore, su richiesta del Comune di competenza, anche sulla base delle segnalazioni dei cittadini. Alcuni impianti vengono tenuti sotto controllo con centraline di monitoraggio per diverse settimane, in modo da individuare il livello massimo raggiunto. Tuttavia, anche misure relativamente brevi, fatte nelle ore di massimo carico degli impianti, quando la potenza emessa è maggiore, sono rappresentative delle situazioni più critiche che si possono presentare.
Per i controlli svolti a Stignano, i tecnici del Servizio Radiazioni e Rumore, diretto dall’ing. Francesco Suraci, hanno utilizzato la metodologia di misura “a banda larga”, misure veloci senza determinazione dei singoli contributi, che si differenzia da quella a banda stretta perché le misure sono più complesse e consentono l’individuazione e la misura del contributo delle singole emittenti.