Nell’agosto dello scorso anno e non senza aver prima convocato frotte di giornalisti e cineoperatori, il sindaco Abramo si metteva in posa, fiero della sua ennesima iniziativa in favore della città: la bonifica dell’ex cementificio di viale de Filippis, da anni oggetto di segnalazioni perché certamente pericoloso a causa dei suoi rivestimenti in amianto, ormai logorati dagli anni e dalle intemperie.
I video e le foto dell’eccezionale kermesse mostrano ancora oggi operai vestiti di tutto punto e attrezzature sofisticate, necessarie a smantellare i pericolosi pannelli. In quella circostanza il “sindaco del fare” si mostrava fiero non solo per l’iniziativa in sé, ma anche perché la stessa era – a detta di Abramo – a costo zero. Tutto a carico della “Parco Sansinato Srl”.
Poi, come succede nelle migliori sceneggiate alla Barbara D’Urso, tutto è dileguato nell’oblio. Gli operai hanno riposto le tute negli armadietti e i macchinari sono tornati nei loro depositi. A distanza di circa un anno, infatti, chiunque può verificare che gli unici pannelli rimossi sono quei pochi immortalati nei video e nelle foto realizzati per l’occasione. Insomma, la bonifica è a un punto morto. Tralasciando qui il resto e cioè che, di conseguenza, il cementificio è ben lontano dall’essere demolito e lontanissima, praticamente invisibile, è la riqualificazione dell’area con tutti gli altri interventi annunciati un anno fa.
Eppure, della pericolosità di quel vero e proprio mostro ecologico sembrava conscio anche il nostro sindaco. Ed è per questo che oggi siamo qui a chiedergli quanto valga per lui la vita dei suoi concittadini. Abramo è sindaco di questa città, quasi ininterrottamente, da qualche anno dopo la dismissione del cementificio; ciò nonostante è sempre rimasto sostanzialmente sordo alle denunce degli abitanti del quartiere. Niente risposte. Solo propaganda. Tanto per cambiare.
Noi, al contrario, pensiamo che ci sono interventi che vanno avviati e portati a compimento rapidamente, senza se e senza ma. Interventi per i quali il concetto di costo zero non dovrebbe neppure esistere, perché la salute dei cittadini vale più di zero. Dunque se la “Parco Sansinato Srl” non intende farsi carico di portare avanti l’opera di bonifica, lo faccia il Comune senza esitazioni e ulteriori ritardi.
A Catanzaro non servono altri nastri da tagliare o altri annunci da sbandierare, perché la città nei ha visti fin troppi. Servono costanza, coerenza e serietà che sono i soli ingredienti di un autentico buon governo.
Movimento politico di Catanzaro Cambiavento