Chiusura della caccia: controlli antibracconaggio nel soveratese

Catanzaro
Carabinieri, controlli antibracconaggio nel soveratese

Utilizzo della pratica dell’uccellagione con reti, uso richiami vivi, colla e detenzione vietata di numerosi esemplari di fauna, in parte protetta anche dalla Cites.In occasione della chiusura generale della caccia in Calabria, sono stati intensificati i controlli, nel corso dei quali, nei comuni di Soverato e di Davoli, sono state accertate pratiche illegali di esercizio della caccia e la detenzione di numerosi esemplari di fauna detenuti illegalmente.

In particolare la stazione Carabinieri forestale di Davoli, unitamente a guardie venatorie del WWF e con la collaborazione del nucleo radiomobile dell’Arma di Soverato, nel comune di Soverato in località Miraglia, hanno individuato delle reti per l’uccellagione armate, perfettamente funzionanti e predisposte per la cattura degli uccelli. Il controllo, al soggetto proprietario individuato C.F. di Soverato, e la perquisizione estesa anche alla vicina casetta rurale con annesso cortile, hanno consentito di individuare altre reti per l’uccellagione, una trappola in rete metallica per uccelli, diversi richiami vivi nei cui pressi erano posizionati anche dei rametti intrisi di colla, numerose gabbie con all’interno uccelli anche particolarmente protetti, tra cui un pappagallo (parrocchetto monaco) protetto dalla CITES (convenzione sul commercio delle specie in pericolo di estinzione), tutti detenuti illegalmente, ed una carabina ad aria compressa con relativo munizionamento.
Si è proceduto al sequestro di 4 reti per l’uccellagione, dei rametti cosparsi di colla, della gabbia-trappola, della carabina e relativo munizionamento, e di 20 esemplari di uccelli (cardellini, lucherini, ibridi di verzellino-canarino, verdoni, incardellati, un ciuffolotto messicano e il pappagallo “parrocchetto monaco).
Il soggetto è stato deferito alla competente Autorità giudiziaria, e, previa visita del servizio veterinario dell’ASP di Soverato, numero 8 uccelli sono stati rimessi in libertà, mentre gli altri 12, inidonei al rilascio in natura, sono stati temporaneamente affidati in custodia giudiziaria a soggetti idonei.

Nella stessa giornata inoltre, i militari e le guardie venatorie del WWF a Davoli hanno accertato altresì la detenzione illecita di altri due cardellini, specie particolarmente protetta. Anche in questo caso il soggetto M.F. di Davoli è stato deferito all’Autorità giudiziaria ed i cardellini rimessi in libertà.