L’interesse per l’ambiente e per la storia di luoghi al di fuori dei circuiti turistici sta aumentando e lo dimostra la nascita del “Cammino”.
Grazie alla passione per l’escursionismo e alla fede religiosa, i cammini aggregano persone di diversa nazionalità ed età.
Nasce il Cammino dei Monaci Basiliani nella Sila Greca
La Calabria ha un territorio che facilmente si presta a questo scopo e infatti, il 25 agosto 2019, è nato il “Cammino dei Monaci Basiliani nella Sila Greca” che ovviamente si differenzia dal Cammino basiliano di Carmine Lupia, ex direttore della Riserva Valli Cupe e responsabile del progetto.
L’iniziativa è stata inaugurata dalla S.I.P.B.C., Società Italiana per la Protezione dei beni culturali e ambientali, sezione “Luigi De Luca”. L’obiettivo è volto alla tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale della Calabria.
Il cammino è lungo 90 chilometri: punto di partenza è Corigliano Calabro/Rossano, precisamente si parte dal Monastero Pathirion per arrivare all’Abbazia di San Giovanni in Fiore.
Per descrivere il cammino, 8 membri dell’associazione hanno realizzato un video promozionale che verrà divulgato grazie alla diffusione attraverso canali televisivi e media.
Nasce da uno studio approfondito
Il cammino è stato pensato e realizzato calcando ciò che fu il vero percorso dei monaci basiliani del Pathirion che è databile intorno all’anno 1000. A riguardo, sono stati fatti degli studi, sia storici che cartografici, configurando il percorso e i sentieri dell’epoca, basandosi anche sull’esistenza di antichi monasteri situati nelle montagne della Sila e confortati anche toponimia dei luoghi, come, ad esempio, Contrada Quattro Frati.
Le tappe del Cammino
Il dott. Ernesto Borromeo, Funzionario ASP Cosenza e Socio Società Italiana Protezione Beni Culturali, sezione Calabria, spiega alla nostra redazione come il cammino sarà svolto:
“Si parte dal monastero Pathirion, sede storica e culturale del monachesimo basiliano dell’undicesimo secolo, nell’area urbana di Rossano, e si percorre la SP 194 e la SP 188 fino alla riserva naturale “COZZO DEL PESCO”. Si attraversa tutta la riserva dei castagni giganti per poi confluire sulla stessa SP 188, fino a San Pietro in Angaro, frazione di Longobucco. Qui, Nei pressi dell’abitazione di Domenico Morrone si monta la tenda e si pernotta. Il giorno seguente si imbocca un sentiero che porta alla contrada “quattro Frati” sulle pendici di Monte Paleparto. Da questa contrada si fa una deviazione a sinistra per scendere nella vallata del torrente Colognati e dopo circa 5 chilometri si giunge alla chiesetta di Sant’Onofrio, altro punto di riferimento monastico di cui l’ordine basiliano era proprietario. Si ritorna indietro e si sale verso Monte Paleparto. Giunti sulla cima della montagna si può godere di un panorama mozzafiato di tutta la Sila. Si scende dalla parte opposta della montagna attraverso alcune pinete danneggiate dall’incendio del 2017 per giungere dopo circa tre ore a Longobucco. Qui si pernotta presso il B&B e il mattino seguente si prosegue in direzione Fossiata. Giunti al bivio della Fossiata si percorre la SP. 208 in direzione Germano, e si attraversa il valico del Pupatolo ed il valico della Spina. Il percorso è facilitato dalla strada asfaltata e dall’assenza di importanti salite. Dopo circa sei ore si giunge a San Giovanni in Fiore, e precisamente all’Abbazia di Gioacchino da Fiore fondatore della stessa abbazia, e centro di vita monastica e culturale. Si pernotta presso il B&B e il mattino seguente si fa rientro in macchina.”
Un progetto in crescita
Borromeo, che è anche Socio e volontario dell’Associazione “LE AQUILE” della protezione Civile di Corigliano e Rossano, tiene a sottolineare che: “L’iniziativa fa parte di un più ampio progetto denominato “Monasteri di Calabria” e che prevede altri cinque cammini attraverso i monasteri del Pollino e della Sila, con oltre dieci tra santuari, Monasteri e Abbazie della Calabria”.
Non solo escursionismo
Una delle finalità del cammino è sicuramente far conoscere il patrimonio storico, artistico e culturale legato ai monasteri basiliani, ma c’è anche l’aspetto ambientale, patrimonio della Sila Greca, che si vorrebbe tutelare e divulgare. Si può dire che i monaci basiliani furono i primi ambientalisti della storia. Infatti, si devono a essi i vasti castagneti piantati intorno al Monastero Patire che arrivavano fino ad Acri e oltre il monte Paleparto.
Un’altra iniziativa del SIPBC, volta al fine di tutelare il patrimonio immateriale dei cammini religiosi calabresi, sarà quella di costituire un Albo dei Cammini in Calabria, in sinergia con la Regione Calabria e con le Diocesi che ricadono nelle tappe del cammino basiliano.