Il futuro delle api in Calabria: giovani apicoltori a difesa dell’ambiente

api che producono
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La Giornata Mondiale delle Api evidenzia le sfide e le opportunità per l’apicoltura calabrese

La Giornata Mondiale delle Api, che si celebra il 20 maggio, rappresenta un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle api per l’ambiente e per la sicurezza alimentare. In Calabria, la Coldiretti ha evidenziato sia le sfide che le opportunità legate all’apicoltura, con un particolare focus sui giovani apicoltori che dimostrano una crescente preoccupazione per l’ambiente.

Nella regione calabrese, si registra un calo del 30% nella produzione di miele, una situazione influenzata dai cambiamenti climatici anomali che hanno colpito alcune zone e ridotto la fioritura, mettendo a dura prova le api. Questo ha aperto la strada alle importazioni di miele dall’estero, che in Italia sono aumentate del 12% nel 2022, raggiungendo oltre 26,5 milioni di chili. È importante notare che tali importazioni provengono anche da paesi con problemi di trasparenza e sicurezza alimentare, con il Centro Comune di Ricerca (Ccr) della Commissione europea che ha sospettato che quasi la metà (46%) del miele importato nell’UE tra il 2021 e il 2022 sia stato adulterato.

Di fronte a questa situazione preoccupante, l’acquisto di miele italiano è un modo per difendersi. La Coldiretti promuove l’etichettatura chiara e riconoscibile del miele italiano, al fine di garantire la sua autenticità e sicurezza. In quest’ottica, i giovani della Coldiretti si sono mobilitati in tutta Italia con la campagna “God save the bees – Meno api meno futuro“, volta a sostenere il consumo di miele italiano e a proteggere le api.

In Calabria, il calo della produzione di miele si aggira intorno al 30%, ma nonostante ciò, il numero di aziende apistiche gestite dai giovani è in aumento. Attualmente, la regione conta 1747 aziende apistiche, con un incremento costante del 9% negli ultimi cinque anni. Ci sono 118.465 alveari e 12.103 sciami. Inoltre, si registra un aumento parallelo degli alveari dedicati all’apicoltura biologica, che attualmente sono circa 3,5 milioni di chilogrammi di miele prodotti ogni anno, generando un valore di produzione superiore a 15 milioni di euro.

Le api svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema, non solo per la produzione di miele, pappa reale e propoli, ma anche per la loro azione impollinatrice. Attraverso il loro volo, le api contribuiscono alla fecondazione delle colture, come l’erba medica e il trifoglio, che sono fondamentali per l’alimentazione degli animali da allevamento. In media, una singola ape visita circa 7000 fiori al giorno, e sono necessarie quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele.

Sostenere l’apicoltura locale attraverso l’acquisto di prodotti di prossimità è un modo concreto per premiare le buone pratiche di produzione e sostenere sia l’ambiente che l’economia calabrese. La Coldiretti ricorda che due località calabresi, San Ferdinando in provincia di Reggio Calabria e Amaroni in provincia di Catanzaro, sono state riconosciute come “Città del Miele”, grazie all’esperienza e alla passione degli apicoltori che hanno saputo valorizzare la ricchezza ambientale e la qualità dei loro territori, creando prodotti eccellenti e tipici.’