Il platano orientale: un patrimonio naturale del sud Italia
Nascosto in Calabria, ma anche tra le valli ioniche dei Peloritani meridionali e in alcune aree della Cilento, un maestoso albero si erge come un testimone silenzioso della storia e della resistenza. Conosciuto con il nome scientifico di platanus orientalis, il platano orientale è un’essenza botanica originaria dell’Asia Minore, ma che ha saputo adattarsi e prosperare in diverse regioni dell’Asia occidentale e nel Sud Italia.
Le origini del platano orientale
Le sue origini si perdono tra le vette del Libano, della Siria e della Turchia, dove si presenta con una chioma fitta e ombrosa che offre un rifugio fresco e tranquillo nelle calde giornate estive. Sorprendentemente, questa specie vegetale trova il suo habitat naturale in Calabria e in piccole enclave della Sicilia orientale, soprattutto lungo i maestosi monti Peloritani. In particolare le vallate dei Peloritani meridionali hanno abbracciato questa magnifica creatura, dando vita a fitte boscaglie che si snodano sulle sponde dei fiumi e dei loro affluenti, creando suggestive gallerie verdi in perfetta simbiosi con il paesaggio circostante.
Le caratteristiche
L’altezza imponente dell’albero, che può superare i 40 metri, è sorretta da un robusto tronco che, alla base, raggiunge spesso dimensioni superiori ai tre metri di diametro. Alcuni esemplari straordinari possono vantare circonferenze gigantesche, che si estendono fino a quattro o cinque metri. Le foglie, di dimensioni generose, si presentano palmate con cinque lobi appuntiti e, con il cambio di stagione, si lasciano trasportare dal vento, colorando il paesaggio di sfumature calde e autunnali.
I fiori del plantano orientale
I fiori modesti, raccolti in piccoli capolini sferici, non sono destinati a catturare l’attenzione, ma svolgono un compito fondamentale nella vita dell’albero. Si tratta di fiori unisessuali, ma in un unico esemplare possono sbocciare sia fiori maschili che femminili, garantendo così un’eccellente efficienza riproduttiva. I frutti, noti come acheni conici, presentano una singola semente, abbracciata da un ciuffo di peli che agevola la loro diffusione attraverso il vento. Riuniti in densi gruppi globulari, i frutti si sfaldano con il tempo, contribuendo alla perpetuazione di questa straordinaria specie.
La storia
La storia di questa pianta straordinaria non è stata priva di ostacoli. All’inizio del 1900, un’epidemia devastante proveniente dagli Stati Uniti ha minacciato seriamente la popolazione di Platani Orientali presenti in Italia, portando alla morte di centinaia di alberi secolari. Si ritiene che questo flagello sia giunto in Italia durante gli eventi drammatici della Prima Guerra Mondiale. Nonostante le circostanze avverse, gli esemplari nel Sud Italia hanno dimostrato una resistenza incredibile, sopravvivendo nonostante l’attacco micotico mortale.
L’albero maestoso che sfida le avversità
Questa capacità di sopravvivenza deriva dalla natura stessa dell’albero, noto per la sua robustezza e la sua longevità. Si adatta splendidamente ai terreni argillosi e umidi, trovando in essi l’habitat ideale per prosperare e svilupparsi. La corteccia liscia, che tende a sfogliarsi nel corso del tempo, rivela uno strato interno di una chiara luminosità, evidenziando il ciclo continuo di rinnovamento e rinascita di questo magnifico albero.
Il Platano Orientale non è solo un elemento essenziale dell’ecosistema naturale del Sud Italia, ma rappresenta anche un simbolo di resilienza e adattabilità, testimone silenzioso dei cambiamenti e delle sfide che la natura stessa affronta nel corso del tempo. La sua presenza continua a offrire una testimonianza vivente del legame tra l’uomo e la natura, un legame che va preservato e onorato per le generazioni a venire.