Sequestro di mezzi e aree per violazioni paesaggistiche ed edilizie, accusati di alterazione del corso d’acqua e distruzione dell’ecosistema del torrente Duverso a Seminara
SEMINARA (RC), 21 GIU 2024 – A Seminara, in provincia di Reggio Calabria, ci si aspettava un recupero ambientale tramite la sistemazione di un sito agricolo. Quello che è emerso sotto gli occhi dei Carabinieri Forestali è stato ben diverso: un cantiere selvaggio su terreni vincolati, dove mezzi pesanti operavano senza scrupoli, alterando il corso naturale del torrente Duverso e depredando le sue rive di materiale litoide. I lavori, mascherati da iniziative agricole, hanno invece comportato movimenti di terra massicci e la distruzione dell’ambiente circostante, compresa la rimozione di vegetazione ripariale protetta. Le indagini hanno rivelato un uso improprio di autorizzazioni paesaggistiche semplificate e l’omessa richiesta per attività critiche come la movimentazione di materiale inerte estratto illegalmente dal letto del torrente.
L’uso di droni ha documentato il prima e il dopo degli interventi, evidenziando spostamenti significativi del corso d’acqua e la creazione di argini artificiali non autorizzati, estendendosi anche su terreni di terzi. Non solo: l’area coinvolta cadeva sotto il piano di gestione idrogeologica e del rischio alluvioni, amplificando le implicazioni legali dei lavori non regolamentati.
A seguito delle indagini, due denunce sono state formalizzate contro il titolare della ditta e il direttore dei lavori, accusati di inquinamento ambientale, violazioni paesaggistiche ed edilizie, oltre che di alterazione di bellezze naturali per scopi illeciti. Inoltre, due autocarri e due escavatori, strumenti dei presunti crimini ambientali, sono stati posti sotto sequestro.
Il caso, ora sotto l’attenzione dell’Autorità Giudiziaria di Palmi, è stato gestito dai Carabinieri Forestali di Cittanova e Sant’Eufemia D’Aspromonte, con il supporto investigativo del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Reggio Calabria. L’episodio non solo solleva preoccupazioni ambientali ma anche interrogativi sulla vigilanza e sull’applicazione delle leggi paesaggistiche, fondamentali per la protezione di aree naturali delicate come quella del torrente Duverso.
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