Dopo anni di osservazioni occasionali, l’Aquila Reale torna a riprodursi nell’area protetta del Parco Nazionale della Sila, confermando la qualità dell’ecosistema e aprendo nuove prospettive
Il 27 gennaio scorso, presso la sede dell’Ente Parco Nazionale della Sila a Lorica, si è svolto un incontro di grande rilevanza nell’ambito della fotografia naturalistica, con un focus particolare sul ritorno dell’Aquila reale (Aquila chrysaetos) nel cuore dell’altopiano silano. L’evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali e scientifiche, tra cui il Presidente del Parco Francesco Curcio, il Direttore Ilario Treccosti, la Presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro, il Tenente Colonnello Angelo Roseti dell’Arma dei Carabinieri Forestali e Nicoletta Boldrini, Presidente del Comitato Italiano per la Protezione degli Uccelli Rapaci (C.I.P.R.).
Il tema centrale dell’incontro è stato l’annuncio di un evento straordinario per la biodiversità della Sila: per la prima volta, l’Aquila reale ha nidificato nel 2024 su questo territorio. Un segnale positivo, che testimonia la salubrità e la ricchezza dell’ecosistema montano silano, di particolare importanza anche per il programma di conservazione delle specie. Il nido è stato individuato in una zona caratterizzata da profonde vallate e foreste secolari, all’interno della Riserva della Biosfera MaB-UNESCO e in aree della Rete Natura 2000, zone di alta protezione ambientale.
A confermare l’importanza di questa scoperta è stato uno studio condotto dal C.I.P.R. in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale della Sila e il Reparto Carabinieri del Parco, che ha monitorato l’evento con tecniche avanzate di censimento visivo e fotografie ad alta definizione. La nidificazione è stata seguita attentamente, e alla fine della stagione estiva è stato documentato il volo di un giovane aquila, un segno evidente del successo riproduttivo.
Fino ad ora, la presenza dell’Aquila reale in Sila era stata limitata a osservazioni occasionali, legate al suo passaggio migratorio o alla sua permanenza stagionale. Questo nuovo avvistamento conferma l’adattamento della specie all’ambiente silano, ma allo stesso tempo solleva nuove sfide per la sua conservazione. Le autorità locali e gli esperti hanno ribadito la necessità di intensificare gli studi ecologici per comprendere meglio le esigenze dell’Aquila reale e pianificare strategie di conservazione più mirate.
Il Parco Nazionale della Sila e le istituzioni coinvolte si sono impegnate a rafforzare le attività di monitoraggio e sensibilizzazione, consapevoli che il ritorno dell’Aquila reale rappresenta un valore aggiunto per la tutela dell’intero ecosistema silano. La protezione della biodiversità, infatti, è un obiettivo che richiede l’impegno costante di tutti, dalle istituzioni locali agli esperti, passando per la sensibilizzazione delle comunità e dei visitatori del parco.
Questo risultato è un segno tangibile che la Sila sta diventando sempre più un territorio protetto, dove specie iconiche come l’Aquila reale trovano un ambiente favorevole per riprodursi. La speranza è che questa notizia non solo accresca la consapevolezza sulla bellezza e l’importanza della natura silana, ma anche stimoli nuove azioni concrete per la sua conservazione.