A Guardavalle (CZ) l’evento di presentazione di “Kepos – Il giardino delle meraviglie”
“Kepos – il giardino delle meraviglie” è il progetto di valorizzazione della biodiversità calabrese. Verrà presentato a Guardavalle (CZ) in occasione de “La Festa della Biodiversità” presso l’Agriturismo Fassi, nell’ambito del progetto PSR 2014/2020 della Regione Calabria (Mis.16 – Intervento 16.01.01) il 31 luglio 2019 a partire dalle ore 17:30.
Durante l’evento, che prevede in contemporanea anche un Eco Laboratorio didattico per bambini dal titolo “Green Ri-Generation” tenuto da the Blonde Farmer, verranno esposte diverse varietà di semi e di legumi opportunamente classificate e saranno illustrate la finalità che il progetto Kepos persegue in riferimento ad obiettivi quali la tutela, la ricerca e la reintegrazione delle antiche varietà vegetali autoctone del territorio calabrese. Un progetto che vede coinvolte decine tra aziende partner ed enti di ricerca e che si pone come riferimento concreto per la conoscenza e la fruizione dei siti ad alta valenza di biodiversità.
Infatti il portale web del progetto www.ilgiardinodellemeraviglie.info non solo consente di consultare le schede di decine di varietà “antiche” a rischio di estinzione di fruttiferi, ortaggi, cereali, legumi ma consente di individuare on line, grazie alla georeferenziazione, quei siti dove gli “Agricoltori custodi” preservano e continuano a mantenere vivo il prezioso patrimonio vegetale. Inoltre il progetto, nella seconda fase di realizzazione (fase 2), prevederà tramite le aziende partner di ottenere prodotti trasformati a marchio “Kepos” derivanti da materia prima ad alta valenza di biodiversità. Una nuova frontiera dunque quella della “biodiversità alimentare” che unisce la eco sostenibilità delle produzioni e la valorizzazione di aree spesso marginali ma depositarie di veri e propri scrigni di varietà vegetali non più coltivate e da scoprire. Produzioni dal grande appeal nei confronti dei consumatori in quanto uniscono storia, cultura, identità e benessere.
I lavori, moderati dal giornalista Filippo Teramo verranno aperti da Mimmo Guido, imprenditore agricolo capofila del progetto Kepos ed introdotti dal prof. Giuseppe Zimbalatti, Direttore Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Seguiranno gli interventi della d.ssa Sabrina Assenzio, coordinatrice della commissione “Custodia del Creato” dell’arcidiocesi di Messina che tratterà il tema “Laudato si: l’enciclica e la biodiversità in ecologia integrale” e dell’agronomo Rosario Previtera che argomenterà “Dal passato i frutti del futuro: l’opportunità Kepos e la biodiversità alimentare”. Nino Cannatà ideatore di Kepos, illustrerà “Kepos il giardino delle meraviglie: dal campo al web” mentre il prof. Orlando Sculli da anni impegnato nella ricerca e conservazione di specie vegetali antiche parlerà di “Esempi di recupero del germoplasma e salvaguardia della biodiversità” insieme a Nino Sigilli imprenditore agricolo che illustrerà gli “Esempi di diffusione e coltivazione di specie a valenza biodiversa”. È prevista la partecipazione dei rappresentanti dei Gal della Calabria e dei partner del progetto. Le conclusioni saranno affidate al dott. Giacomo Giovinazzo, Direttore Generale Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari Regione Calabria e Autorità di Gestione PSR Calabria.
Secondo Mimmo Guido, capofila del progetto “l’evento rientra tra le modalità di divulgazione, promozione e tutela delle colture in via d’estinzione contestualmente ad un mercato che richiede prodotti sempre più “naturali” e dunque più “identitari”. Il connubio tra agricoltura sostenibile e prodotti identitari risulta vincente per un’agricoltura moderna in crisi, tanto più se tale identità si lega con l’aspetto paesaggistico-territoriale. Ci si riferisce pertanto alla riscoperta, valorizzazione ed utilizzo di antiche specie, varietà e cultivar, non solo per fini scientifici ed etici ma anche per motivi di marketing e quindi economici. Da qui la necessità di salvaguardare la biodiversità vegetale quale risorsa culturale ed ambientale e finalmente anche economica rispetto alla connessa “biodiversità alimentare”, così come auspicato dagli orientamenti comunitari”.