Transumanza e cinema: il viaggio delle vacche podoliche dei Mancuso dalla Sila alla Francia attraverso il film ‘Figli del Minotauro – Storie di Uomini e Animali’
In un’affascinante celebrazione della tradizione millenaria, la transumanza ha ripreso vita in Sila, Calabria. La famiglia Mancuso di Marcedusa, come ogni anno, ha guidato la loro mandria di vacche podoliche lungo i secolari sentieri verso le fresche alture silane. Partiti all’alba, Salvatore Mancuso, il nipote Antonio, i loro figli, parenti, amici e alcuni coraggiosi escursionisti hanno intrapreso un viaggio con il suono melodioso dei campanacci a fare da colonna sonora.
Il percorso li ha portati da Marcedusa a Petronà, lungo via Dei Vaccari, per poi proseguire verso Manulata, sotto l’ombra dei castagni e dei faggi. Un’esperienza magica e indimenticabile, vissuta in una splendida giornata, che offre un legame autentico con le radici storiche e culturali di questa pratica, fondamentale per il benessere degli animali.
Ad ogni sosta, le vacche hanno dissetato nelle vasche d’acqua sorgiva e brucato i freschi pascoli primaverili della Sila, colorati da ginestre e violette, sotto un cielo sorvolato da farfalle multicolori. Nonostante la necessità di pioggia, come osservato da Vincenzo Mancuso, l’acqua è stata sufficiente per mantenere l’erba vitale.
Queste vacche podoliche dei Mancuso sono celebrità internazionali grazie al film-documentario “Figli del Minotauro” di Eugenio Attanasio, pluripremiato sia in Italia che all’estero. Mentre la mandria raggiungeva la Sila, in Francia il film veniva proiettato a Saint Laurent en Royale, durante la Fete de la transumance de la Clarette, inaugurando le transumanze francesi nella regione del Royans-Vercore. Luigi Stanizzi, portavoce della Cineteca della Calabria, ha rappresentato la transumanza calabrese, una pratica ancora vibrante nei territori montani e mediterranei della Francia.
La promozione del film e del libro sulla transumanza, patrimonio universale UNESCO, ha dato vita al gruppo di sostenitori “Figli del Minotauro”, che include Domenico Levato, Giuseppe Gallucci, Elisabetta Grande, Elia Panzarella e Luigi Stanizzi. L’opera non solo racconta una Calabria diversa ma esplora anche la relazione millenaria tra uomini e animali, un rapporto che risale alla preistoria. Gli allevatori di podoliche, come i Mancuso, sono oggi i custodi di questa cultura antica, praticando un’agricoltura estensiva ed ecosostenibile.
“Figli del Minotauro” ha riscosso un grande successo, con attori come Franco Primiero, Francesco Stanizzi, Mattia Isaac Renda, Gianluca Cortese, Salvatore Gullì e Alessandra Macchioni. È un progetto che apre nuove vie narrative e cinematografiche, rivelando una civiltà contadina ancora vitale.
L’arrivo della mandria in Sila è stato accolto con una festosa celebrazione. Le donne degli allevatori hanno preparato un banchetto rustico sotto i faggi, con prelibatezze come pancetta, capicollo, soppressata, formaggi, olive, penne al ragù, agnello a la pecurara, salsicce e costine alla brace, insalate e vini rosati, tutto fatto in casa. Tra i pochi ospiti, docenti universitari, frantoiani, allevatori, il titolare di un’agenzia di viaggi e amici intimi hanno condiviso momenti di convivialità, gare di bevute, e festeggiamenti improvvisati.
Non sono mancate curiosità e misteri, come la ricorrente sparizione del coltello dell’allevatore Antonio Tallarico. La festa è stata breve per i Mancuso e i loro collaboratori, che sono tornati al lavoro con soddisfazione per la perfetta riuscita della transumanza.
Il regista Eugenio Attanasio, impegnato in Francia, sarà accolto con una grande proiezione del film “Figli del Minotauro – Storie di uomini e animali” a Cosenza il 18 giugno al cinema San Nicola, proseguendo così la promozione di questa opera meritoria realizzata in Calabria.
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