“Il percorso per la protezione dell’ambiente parte dalle segnalazioni del cittadino, passa attraverso le istituzioni del territorio a vario titolo competenti, e ritorna al cittadino stesso sia in termini di risposta concreta all’illecito ambientale segnalato e sia in termini di informazioni e nuova conoscenza ambientale acquisita”. È quanto dichiara il direttore generale dell’Arpacal, dott. Domenico Pappaterra, in merito alla recente richiesta di intervento da parte del Comune di Vibo Valentia per accertare eventuali cause di presunto inquinamento nei pressi del torrente Tomarchiello.
Spesso, inoltre, l’agenzia viene coinvolta in interventi sulla costa calabrese in sinergia con le capitanerie di porto della Calabria che, come noto, intervengono sul territorio a seguito di diverse segnalazioni che i cittadini e turisti stanno facendo al numero telefonico nazionale 1530.
Tra i diversi casi che sono stati affrontati in questa stagione estiva dal Dipartimento provinciale di Vibo Valentia dell’Arpacal, diretto dal dr. Clemente Migliorino, c’è ad esempio anche quello relativo ad una segnalazione della capitaneria di porto, a sua volta attivata dai cittadini del posto, in località Pennello di Vibo Valentia.
L’intervento, programmato in parallelo al controllo delle acque di balneazione che l’Arpacal svolge di routine su tutta la costa regionale secondo un calendario predisposto dal ministero della salute e regione Calabria, ha permesso di riscontrare che, se da un lato i parametri delle acque di mare erano assolutamente rispettosi dei limiti previsti dalla legislazione nazionale, non era altrettanto ciò che è stato prelevato e analizzato da un fosso nelle vicinanze, in cui era presente non solo una importante carica batterica ma i residui di tensioattivi, ossia detersivi, provenienti da uno scarico abusivo probabilmente sversato nei giorni precedenti.
Non è la prima volta, dunque, che il Dipartimento provinciale di Vibo Valentia collabora con i comuni segnalando l’importanza di attenzionare i fossi che portano a mare dove, evidentemente, il fenomeno dello sversamento abusivo continua; conclusa l’indagine tecnico-scientifica dell’Arpacal, l’attività investigativa per scoprire i responsabili di questa tipologia di illecito ambientale, al Pennello così come sarà per il fosso Tomarchiello, proseguirà nelle mani delle istituzioni competenti ad operare in termini di polizia giudiziaria.