Il Tribunale Amministrativo Regionale di Trento ha sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’orsa Jj4. Questa decisione arriva dopo che la Lega Anti Vivisezione (Lav Italia) ha proposto il trasferimento dell’animale in un rifugio sicuro. La Lav ha spiegato che il Tar ha accolto le motivazioni formulate dalla stessa associazione. La cattura e l’abbattimento dell’orsa Jj4 era stata ordinata dal presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti dopo l’aggressione mortale nei confronti del runner trentino Andrea Papi.
Questa non è la prima volta che la sorte dell’orsa Jj4 è al centro di una controversia legale. Due anni fa, il Tar aveva annullato la prima ordinanza che decretava la morte dell’animale dopo un’aggressione a padre e figlio nei boschi.
La questione sollevata dalla Lav solleva un problema più ampio. Loredana, una lettrice che ha contribuito a un articolo per la nostra redazione, ha sottolineato che gli animali non hanno voce in capitolo e non hanno nessuno che li difenda, tranne gli animalisti che non sempre riescono a proteggerli da coloro che li accusano a priori e vogliono abbatterli perché li considerano pericolosi.
Loredana ha fatto notare che i killer umani e gli animali pericolosi hanno diritto a una difesa e prima di essere giudicati devono avere accesso a un avvocato, come gli umani. L’orso, d’altro canto, non ha queste opportunità, e spesso viene giudicato colpevole senza che sia stato esaminato il DNA sul corpo della vittima o senza che sia stata fatta un’indagine accurata.
L’orso è un animale che vive nel suo habitat naturale, e spesso è l’uomo che invade il suo territorio, disturbando l’equilibrio naturale dell’animale. Quando l’uomo invade il territorio dell’orso, deve essere consapevole dei rischi che corre e deve fare in modo di non disturbare l’animale. L’orso, a sua volta, non è educato a rispettare l’uomo e se si sente minacciato potrebbe reagire in modo istintivo e pericoloso.
“È importante considerare”, conclude Loredana nel suo contributo, “che gli animali hanno diritto a una difesa e a essere giudicati in modo equo, senza essere colpevolizzati a priori. L’uomo deve fare in modo di vivere in armonia con la natura e di non disturbare gli equilibri ecologici, per evitare tragedie come quella di Trento. È importante che la giustizia tenga conto di questo, e che si ponga fine alla pratica di giudicare gli animali colpevoli a priori.”