Pesca italiana: il governo firma il decreto per il fermo 2024

Pesca, pescatori
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Firmato il decreto sul fermo pesca 2024: maggiore autonomia per i pescatori dell’area jonica e nuove prospettive di sostenibilità e sviluppo economico

Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha ufficialmente firmato il decreto che stabilisce il fermo pesca obbligatorio per il 2024. Questa iniziativa è stata accolta con favore, in particolare dalle marinerie dell’area jonica, che giocano un ruolo cruciale nell’economia locale, sia in termini di fatturato che di occupazione nel settore ittico.

Il senatore Ernesto Rapani ha espresso grande soddisfazione per questo traguardo, sottolineando l’importanza dei numerosi incontri avuti con i pescatori per discutere e affrontare le problematiche del settore. «Finalmente arrivano le prime risposte concrete», ha affermato Rapani, evidenziando come il decreto permetta alle imprese di pesca di decidere autonomamente il proprio calendario operativo. Questa nuova flessibilità rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla rigida impostazione adottata negli ultimi anni.

La nuova regolamentazione del fermo pesca obbligatorio 2024 è frutto degli sforzi del governo in Europa per tutelare il settore ittico. L’auspicio è che la nuova Commissione Europea possa rivedere le politiche che negli ultimi anni hanno penalizzato un asset fondamentale per l’Italia. Le marinerie, che costituiscono un pilastro dell’economia locale grazie al loro contributo in termini di fatturato e posti di lavoro, trarranno vantaggio da questa maggiore flessibilità operativa. Con la possibilità di scegliere i periodi di fermo pesca, le imprese potranno ottimizzare le proprie attività, migliorando la gestione delle risorse ittiche e riducendo l’impatto economico negativo dei fermi obbligatori.

Questo decreto rappresenta un passo importante verso un equilibrio sostenibile tra la conservazione dell’ambiente marino e lo sviluppo economico delle comunità costiere. «La maggiore libertà concessa ai pescatori è destinata a migliorare non solo la loro qualità della vita», conclude il senatore Rapani, «ma anche a sostenere l’intero ecosistema marittimo, promuovendo pratiche di pesca più responsabili e attente all’ambiente».

Con queste misure, il governo spera di garantire un futuro più prospero e sostenibile per il settore ittico italiano, in particolare per le comunità costiere che dipendono da esso.

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