Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa del consigliere comunale Eugenio Riccio:
La questione fosso Barbaruzza che si tenta in tutti i modi di minimizzare o, volendo fare dell’ironia per rendere meno tragica la cosa, si cerca di insabbiare , è una questione di legalità vera. E che non se ne accorga il Comune , possiamo capirlo perché in realtà è lo stesso Comune ad aver creato questa situazione , che non se ne accorgano altre istituzioni onestamente ci sembra quanto meno inquietante . Ecco perché , visto che lo Stato di diritto viene mortificato , è necessario ricorrere a quello di polizia presentando un esposto in procura sull’intera faccenda . La questione è limpida (il mare purtroppo un po’ di meno). Ad inizio estate l’amministrazione ha alterato lo stato dei luoghi creando un canale all’altezza del fosso , volente o nolente questo consente , nel momento del “troppo pieno” della vasca attigua , che le acque reflue finiscano a mare. E, sempre per quello stato di diritto in cui viviamo , sversare a mare è reato.
Chiaramente, la problematica è strutturale e bisogna investire ingenti risorse per risolverla. Il sistema idraulico in questione, infatti, realizzato negli anni 70 con una vasca di contenimento delle acque reflue pensato e studiato per la popolazione di quegli anni è assolutamente sottodimensionato rispetto alle esigenze attuali con una popolazione aumentata esponenzialmente.
Men che meno può esserlo d’estate.
La soluzione immediata, così come é stato fatto per tanti anni, sarebbe quella di occludere l’imbocco del fosso lato mare con un metro di sabbia per evitare che le acque reflue finiscono a mare laddove in caso di malfunzionamento delle pompe o “troppo pieno” si può intervenire con gli autospurgo direttamente dall’interno del fosso/canale.
Abbiamo chiesto, restando inascoltati, sin dall’inizio della stagione estiva, agli uffici preposti del Comune, di attuare questi piccoli accorgimenti. Chiiediamo oggi, a gran voce, di bonificare il tratto di spiaggia interessato ripristinando lo stato dei luoghi.
La strada che invece perseguiremo affinché ci sia una soluzione a lungo termine è quella di capire chi ha sbagliato e perché, chiedendo ovviamente che chi ha sbagliato assuma su di se’ tutte le responsabilità.
È evidente che soluzioni diverse aprirebbero scenari totalmente differenti al punto da rimettere in discussione l’intera geografia dei lidi nel quartiere marinaro.