Un cucciolo di capriolo è stato ritrovato abbandonato e ferito accanto alla porta della guardia medica, ma, nonostante gli sforzi congiunti e la dedizione del personale coinvolto, il destino del cucciolo è stato tragico, le lesioni subite si sono rivelate fatali
Nelle ultime giornate, un cucciolo di Capriolo è stato scoperto accanto alla porta della guardia medica di Lorica, ferito e abbandonato in una cassetta. Il medico di turno, allarmato dalle condizioni dell’animale, ha prontamente segnalato l’incidente alla Polizia Provinciale – distaccamento di San Giovanni in Fiore. Nonostante l’impegno della pattuglia in un servizio urgente a Luzzi, le autorità si sono rapidamente attivate per organizzare i soccorsi.
Il cucciolo è stato prontamente preso in carico dalle guardie dell’ANPANA di San Giovanni in Fiore, sotto la guida di Massimo Secreti, e successivamente affidato alle cure delle guardie zoofile del N.O.G.R.A. di Crotone, guidate dal coordinatore provinciale Luigi Altilia. Quest’ultime hanno provveduto al trasferimento presso il CRAS di Catanzaro.
Durante il trasporto, grazie ai preziosi consigli dei poliziotti provinciali e del responsabile del CRAS, la dott.ssa Giordano, il cucciolo è stato nutrito con latte di capra dalle guardie del N.O.G.R.A. Ma, a causa delle gravi lesioni riportate, l’animale non è sopravvissuto.
Questa tragica vicenda ha visto emergere una gara di solidarietà, resa possibile grazie alla prontezza d’intervento del personale medico e delle forze dell’ordine coinvolte, nonché all’impegno delle guardie volontarie ANPANA e N.O.G.R.A. La sensibilità e l’abnegazione dimostrate sono state fondamentali in ogni fase dell’operazione.
L’episodio sottolinea l’importanza di non toccare cuccioli di cervidi se trovati nel bosco, poiché potrebbero essere solo temporaneamente separati dalle loro madri. Queste ultime tendono a nascondere i piccoli nell’erba alta o dietro gli alberi, ritornando periodicamente per allattarli. Toccandoli o prelevandoli si rischia di interferire con questo naturale processo e di compromettere il loro destino.
Anche una volta recuperati, il destino di questi animali non è certo. Data la scarsa disponibilità di centri attrezzati per il loro recupero, come il CRAS di Catanzaro, e la complessità dello svezzamento, è probabile che gli animali sopravvissuti siano destinati a vivere in recinti faunistici, lontani dalla vita selvatica.
È quindi fondamentale, soprattutto durante la primavera, mantenere una distanza di sicurezza dai cuccioli di cervidi, evitando di interferire con la loro vita e permettendo loro di crescere nel loro ambiente naturale.