Obiettivi di sviluppo sostenibile: la Calabria tra le regioni più arretrate d’Italia, con povertà crescente e crisi ambientale, mentre il divario tra nord e sud si accentua
Un quadro allarmante emerge dal quinto Rapporto sui Territori dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile). L’Italia, nel suo complesso, si mostra in affanno nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) previsti dall’Agenda 2030 dell’ONU. Le criticità maggiori si concentrano nel Sud del Paese, con la Calabria tra le regioni più in ritardo.
Un divario Nord-Sud sempre più marcato
Il rapporto evidenzia una spaccatura netta tra le regioni del Nord e quelle del Sud. Mentre regioni come Lazio, Umbria, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige raggiungono fino a 12 obiettivi sui 14 analizzati, il Sud si trova in una condizione di profondo svantaggio. Calabria, Campania, Sicilia, Sardegna, Molise e, sorprendentemente, anche il Veneto – unica eccezione settentrionale – arrancano, con prospettive di raggiungere solo 4-6 obiettivi.
Le criticità più gravi: povertà, acqua ed ecosistemi
La Calabria, insieme alle altre regioni meridionali, affronta sfide significative su più fronti:
- Povertà in aumento: il disagio sociale cresce, aggravando la situazione economica delle famiglie.
- Qualità dell’acqua e ecosistemi terrestri in deterioramento: i dati evidenziano un peggioramento costante delle risorse naturali, fondamentali per il territorio.
- Stallo in molti settori: a fronte di un panorama negativo, l’unico ambito che registra miglioramenti diffusi è quello dell’istruzione, con segnali incoraggianti di progresso.
L’appello dell’ASviS: serve un cambio di passo
Di fronte a questo scenario, l’ASviS sollecita un intervento immediato e coordinato. Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Alleanza, ribadisce l’importanza di investire in rigenerazione urbana, politiche abitative e strategie per aree montane e interne. “È necessario un cambio di paradigma per garantire un futuro sostenibile”, afferma Giovannini.
Il coinvolgimento della società civile diventa centrale in questa strategia. Pierluigi Stefanini, presidente dell’ASviS, sottolinea che “il processo deve partire dal basso”. Le comunità locali, insieme alle istituzioni, sono chiamate a co-progettare misure che rispondano alle sfide specifiche di ogni territorio.
Sostenibilità: dalle criticità alle opportunità
Nonostante il quadro generale preoccupante, esistono segnali di speranza. Marcella Mallen, co-presidente dell’ASviS, ricorda che in molte realtà locali si stanno affermando esperienze virtuose che dimostrano come il cambiamento sia possibile. “Il Rapporto evidenzia che esistono soluzioni vantaggiose per tutti”, afferma.
L’impegno necessario per l’Agenda 2030
L’Italia è ancora lontana dal realizzare gli obiettivi dell’Agenda 2030. Il tempo per invertire la rotta non è ancora scaduto. Serve un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese, cittadini e associazioni. La Calabria, con il suo enorme potenziale naturale e culturale, può diventare un simbolo del riscatto sostenibile, ma solo attraverso una visione strategica e condivisa.
Il futuro del Paese dipenderà dalla capacità di colmare il divario territoriale, affrontando le sfide ambientali e sociali con soluzioni innovative ed efficaci. L’Agenda 2030 non è solo un obiettivo internazionale, ma una necessità urgente per costruire un’Italia più giusta e sostenibile.