Tema rifiuti: associazioni ambientaliste si rivolgono al sindaco Falcomatà

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Il tema dei rifiuti torna ciclicamente alla ribalta ed il modus operandi per risolvere l’emergenza sanitaria, che ne è la diretta conseguenza , è sempre lo stesso : deroghe su deroghe su deroghe. In oltre 20 anni di commissariamento del settore rifiuti le politiche regionali di qualsiasi colore politico non hanno introdotto alcun elemento di novità, rispetto a questo consolidato copione.

Il risultato è che l’ unica via d’uscita, per eliminare i tanti rifiuti che assediano tutti i comuni della nostra regione, sia l’apertura di tutte le discariche pubbliche e private, indipendentemente da quale sia il loro stato di agibilità o sicurezza, come previsto dall’ ordinanza regionale N. 45 del 20 maggio 2020, che cita nell’introduzione tutte le norme a cui si va in
deroga per giustificare questa decisione sconsiderata e deplorevole, salvo poi verso la fine fare un riferimento all’obiettivo “discarica zero”, in attuazione dei principi dell’economia circolare, per un uso
efficiente delle risorse, preservando il territorio calabrese, valorizzando le filiere del riciclo, minimizzando gli impatti ambientali e il consumo di risorse naturali.

L’obiettivo è la creazione di economia di comunità che crei lavoro e occupazione, salvaguardi il territorio, in un’ottica di sviluppo sostenibile, a garanzia delle generazioni future.

Comprendiamo benissimo che la situazione attuale è frutto dell’assenza di pianificazione, programmazione e lungimiranza di tutte le amministrazioni, che si sono susseguite negli anni, a tutti i livelli. Tranne qualche rara eccezione tutti gli enti locali hanno tirato a campare, confidando nella buona sorte probabilmente.

La cattiva gestione della raccolta differenziata ha costretto il nostro territorio a dover dipendere in maniera eccessiva dallo smaltimento in discarica. Eppure sarebbero bastati pochi correttivi per migliorarne
l’efficacia a partire dai maggiori controlli, circa la qualità del rifiuto indifferenziato conferito dall’utenza sia pubblica che privata e l’introduzioni di sistemi a sostegno di una maggiore percentuale di raccolta.

Come associazioni, impegnate da anni a difesa dell’ambiente, negli ultimi anni abbiamo affiancato l’azione dell’ amministrazione comunale con attività finalizzate ad una maggiore divulgazione e comunicazione,
circa i benefici derivanti dalla corretta separazione dei rifiuti, e proponendo modelli già presenti in altri comuni italiani tra cui un sistema di raccolta porta a porta efficiente, affiancato alle ecostazioni, luoghi
dislocati su più zone decentrate all’interno del territorio comunale al cui interno è possibile conferire ogni tipo di rifiuto correttamente differenziato, migliorandone la qualità e quindi il valore riconosciuto dai consorzi e le compostiere di comunità, a cui va anche riconosciuto il merito di accrescere la sensibilizzazione del cittadino ed aumentarne il coinvolgimento nelle tematiche ambientali.

Sosteniamo fermamente che non è più possibile continuare a fare passi indietro mentre l’Europa ci obbliga a perseguire precisi obiettivi di r.d. ,il cui mancato raggiungimento farò scattare sanzioni che continueranno
a gravare sui cittadini.

Per questi motivi, avendo ben chiara la situazione d’emergenza a cui è esposta la nostra regione e consci del contributo proficuo che le nostre associazioni possono fornire, chiediamo al sindaco del Comune di Reggio Calabria e all’assessore Neri un incontro immediato per avviare un’interlocuzione che scaturisca in una fattiva collaborazione che vada oltre le parole ed i proclami.