Un cagnolino vive una pagina da libro Cuore grazie ad Alberto

salvataggio cane
salvataggio cane

Maltese salvato da un poliziotto locale

Ormai abituati a fatti di cronaca nera che giornalmente ci turbano. Quanto accaduto e che vorremmo raccontare ha fortunatamente tutt’altro aspetto, specialmente nel momento in cui si parla di valori quali il senso del dovere, spirito d’iniziativa e amore per il prossimo finanche quando ad essere preso in considerazione è il miglior amico dell’uomo.

Gli attori protagonisti sono un piccolo cane di razza maltese e Alberto Cosentino, un giovane agente della Polizia Locale di Aosta. Il set altro non è che l’alveo del Buthier un torrente che scorre nella regione del Monte Bianco.

Un fatto che per alcuni potrebbe rappresentarsi in maniera poco eclatante, sicuramente anche ironizzato e già riposto nel dimenticatoio, ma poco conta perché per chi l’ha vissuto e per chi come lui ha visto il pericolo sopraffatto da un bel gesto quello fatto è un gesto che onora la vita.

Ma veniamo al dunque.

È successo che un piccolo cane, chissà come, è scivolato in un torrente che fortunatamente non aveva una grande portata acquifera. Se il livello dell’acqua non era alto per un a persona, certamente lo era per questo piccolo a quattro zampe. Vogliamo considerare anche la temperatura dell’acqua? Mettiamocela, visto che siamo in inverno e in una regione in cui certi rigori stagionali si fanno sentire.

Torniamo al cagnolino il quale trovandosi all’improvviso in cinquanta centimetri d’acqua, se avesse avuto l’uso della parola avrebbe sicuramente detto: “qui non tocco!”

Il candore del suo pelo ed il colore della mantellina che lo copriva, vengono notati da alcuni passanti che chiedono l’intervento delle Forze di Polizia. Un masso emerge offrendo al povero animale la possibilità di ancorarsi.

Il Buthier, come detto, si chiama il torrente. Nel lontano 2000 si era talmente gonfiato al punto di esondare causando l’alluvione che devastò il territorio.

Nel tratto in questione, le sue acque scorrono attraversando la città arginate da muraglioni alti quasi quattro metri. Conosciamo il nome del torrente ma non quello del cane che attendeva aiuto senza guaire, ma certamente col cuore a mille, gli occhi impauriti ed il corpo percorso da tremolii di freddo.

L’equipaggio della Polizia Locale sopraggiungeva in poco tempo e in altrettanto breve istante il giovanissimo agente non esita a calarsi lungo il muraglione sino a raggiungere l’alveo.

Alcune immagini lo hanno immortalato con i pantaloni rimboccati e i piedi a mollo, incurante dell’acqua gelida e piuttosto attento a raggiungere la bestiola che ha visto in lui la salvezza.

Gli occhi del cagnolino incrociano il suo sguardo. Alberto chinatosi sembrava quasi parlare all’animale per rincuorarlo, per indurgli fiducia, per dirgli non preoccuparti, ora usciremo da qui. E così è stato!

Non abbiamo saputo il nome della bestiola, ma quello dell’agente si, Alberto Cosentino, da pochissimo tempo tra le fila del Corpo di Polizia Locale di Aosta, da meno di un mese socio I.P.A.. Chissà quante ne avrà sentite dai suoi colleghi. Nel nostro ambiente funziona così, ma sappiamo per certo che lo sfottò è stato contorniato da elogi e pacche sulle spalle, senza dimenticare le foto dei suoi Magnum messi ad asciugare sul termosifone!

Bravo Alberto!