L’impegno di ARPACAL nel preservare il paesaggio lungo la SS 106 Ionica
Nell’ambito delle sue competenze, il Dipartimento Provinciale ARPACAL di Cosenza, guidato dalla Dr.ssa Teresa Oranges, sta continuando le attività di verifica per garantire la corretta attuazione del Piano di Monitoraggio e Controllo riguardante il cantiere del III° Megalotto della SS 106 Jonica. Questo progetto complesso copre i primi 18 chilometri dell’itinerario, che si estendono lungo la Piana di Sibari, e i successivi 20 chilometri che attraversano la catena appenninica. Il progetto prevede lo scavo di 11 chilometri di gallerie (sia artificiali che naturali) e la costruzione di circa 6 chilometri di viadotti con piloni che superano i 40 metri di altezza e campate che si estendono fino a 120 metri.
I lavori nei cantieri stanno procedendo a un ritmo costante, con il 50% del lavoro totale completato in 27 diversi siti lungo la strada che collegherà l’area di Sibari a Roseto Capo Spulico in Calabria. L’obiettivo è concludere il progetto entro il 2026.
I cantieri stanno operando intensamente, anche durante il periodo estivo, e le attività di ARPACAL stanno procedendo parallelamente. Queste attività riguardano sia il livello istituzionale, con controlli sulla qualità dell’aria e sul rumore generato dal cantiere, sia quelli regolati dal memorandum d’intesa sottoscritto prima dell’avvio dei lavori. Questo memorandum è stato sottoscritto dall’Agenzia, dalla Provincia di Cosenza, da ANAS e dal Consorzio Sirjo del Gruppo Webuild, che supervisiona l’esecuzione del progetto.
In particolare, il memorandum d’intesa sovraintende ai controlli e alle verifiche di competenza di ARPACAL riguardanti le matrici ambientali come il suolo e le acque sotterranee. Viene posta una particolare enfasi sulla corretta gestione della terra e delle rocce scavate in conformità con le linee guida delineate nel Piano di Utilizzo (PUT), che accompagna l’intero progetto.
In linea con la missione dell’Agenzia, l’obiettivo di questi controlli è salvaguardare l’ambiente e la bellezza del paesaggio, garantendo al contempo il rispetto degli standard normativi e degli impegni presi dall’entità esecutiva durante la fase di progettazione. Questo include la conservazione del notevole patrimonio archeologico che si estende dal parco archeologico di Sibari a Roseto Capo Spulico.
Le ispezioni periodiche, talvolta condotte senza preavviso, servono a duplice scopo: convalidare i risultati dei laboratori privati accreditati valutando la qualità delle loro tecniche analitiche e dei risultati ottenuti e contribuire all’assemblaggio di un database consistente, contenente tutti i risultati dei test condotti sin dalla fase pre-costruzione. Questo approccio consente l’identificazione e la valutazione tempestiva delle possibili alterazioni ambientali derivanti dalle attività in corso, facilitando l’adozione pronta di misure correttive adeguate.
Tutti questi sforzi sono diretti alla costruzione di un progetto di grande importanza strategica che rappresenta un elemento chiave nella trasformazione del Corridoio Jonico in un’importante infrastruttura di comunicazione costiera che attraversa le regioni della Calabria, della Basilicata e della Puglia. Il progetto integra in modo fluido lo sviluppo adeguato della regione con la protezione essenziale dell’ambiente e il rispetto delle normative specifiche del settore.
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