Secondo il WWF, la LIPU e Kyoto Club, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina sarebbe illegittimo. Sarebbero sbagliati la procedura di via e l’affidamento che è senza gara.
I canti di gioia del Governo italiano che intende rilanciare il progetto del 2011 non supera invece le criticità sottolineate dagli ambientalisti.
Secondo il WWF il progetto è insostenibile perché non protegge l’ambiente, inoltre ci sono criticità anche economiche finanziarie, nonché sociali.
Si tratta di un’opera di 14,6 miliardi di euro ed ha quindi un costo troppo elevato e ingiustificato. È quasi un punto di PIL.
Il progetto non è finanziato e anche la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale non sarebbe veritiera. La gara di affidamento non segue l’iter richiesto.
Secondo gli ambientalisti, i dati sull’occupazione indicati dal Governo sono sovradimensionati.
Sulla base di informazioni fornite da Webuild il monte ore dei mesi lavorativi per la costruzione del ponte (sarebbe di 85.131 ore che, considerato l’impiego orario mensile di ciascun addetto a 40 ore a settimana, porta ad un’occupazione media mensile di non più di 507 persone.
Secondo una nota pubblicata dal WWF sul sito ufficiale, il Ponte sullo Stretto di Messina è fallimentare. Infatti, si legge: “Il Governo ritiene che la strada sia spianata ma il General Contractor Eurolink non ha mai prodotto gli approfondimenti tecnici ed economico-finanziari.“
IL WWF ricorda poi che dal punto di vista ambientale tutta l’area dello Stretto di Messina è sostanzialmente ricompresa in due importantissime Zone di Protezione Speciale.
La Commissione VIA del Ministero diede nel 2013 un parere negativo di valutazione di incidenza sul progetto definitivo del ponte ad unica campata del 2010 proprio a tutela dello Stretto di Messina, importantissimo luogo di transito per l’avifauna e per i mammiferi marini, si concentra una delle più alte concentrazioni di biodiversità al mondo.
Stretto di Messina: il progetto tecnico del futuro ponte