WWF Vibo, il ritorno del Lupo nell’altopiano del Poro: come conviverci

La locandina dell'incontro di Drapia (fonte: WWF Vibo)

Il WWF è la più grande e attiva organizzazione per la tutela della natura. Il suo obiettivo principale è trovare un equilibrio tra l’uomo e la natura che lo circonda, in modo da vivere in armonia.

Uno dei pilastri del WWF è anche la tutela della biodiversità e il contrasto del degrado ambientale.

Il 6 maggio 2023, a Drapia (VV) si terrà un convegno che avrà come argomento il lupo dell’Altopiano del Poro del quale ci sono recenti avvistamenti. Sono invitati a partecipare non solo i semplici cittadini, ma anche agricoltori e allevatori, poiché si tratterà di come imparare a convivere con uno dei predatori che ha sempre rappresentato binomio delle lotta per la sopravvivenza. Infatti, tanti sono i racconti, anche le fiabe, che vedono il lupo come animale in contrasto all’uomo.

Sabato prossimo, alle ore 16, presso il complesso monumentale “Galluppi” di Drapia saranno presenti: Domenico Aiello e Marco Antonelli per il WWF, Guglielmo Galasso presidente OA Vibo – Stilaro, rappresentanti del Parco Naturale delle Serre e gli amministratori locali per un dibattito aperto sul tema.

Il Lupo dell’Altopiano del Poro: le informazioni del WWF

Il Dr. Pino Paolillo, del WWF Calabria, tiene a precisare e a informare circa i recenti avvistamenti dei lupi in provincia di Vibo Valentia.

Il lupo ha ricominciato a frequentare i territori calabresi in cui era scomparso da molti decenni. Dalla Sila qualche esemplare si è spinto verso sud fino ad arrivare alle Serre e all’Aspromonte.

Il lupo era scomparso a causa dell’uomo. C’è stata per troppo tempo una accanita e crudele persecuzione che ha ridotto l’Italia ad avere solo un centinaio di esemplari già all’inizio degli anni 70.

La causa principale della mortalità del lupo, secondo gli studiosi, è da attribuire tra il 10 e il 20% alla mano dell’uomo, come testimoniato dai ritrovamenti macabri uccisi ed esposti come trofei.

Una carcassa di un lupo

Attualmente non ci sono programmi di ripopolamento, nonostante ci siano voci errate sull’argomento, né in Europa né in Italia. La specie del lupo si sta diffondendo in maniera del tutto naturale.

In Italia le stime ufficiali parlano di un totale di 1500/2500 lupi sparsi tra l’Aspromonte e le Alpi.

Purtroppo in una legge, il lupo è stato inserito tra gli animali nocivi ed è stato perseguitato in ogni stagione e con qualsiasi modalità. Dalla gassificazione delle tane e dei cuccioli all’uso del veleno fino ad arrivare alle tagliole.

Il lupo può trovare cibo ovunque, anche nelle discariche così anche negli allevamenti.

Riguardo le credenze popolari della ferocità del lupo e del pericolo dell’uomo, è bene ricordare che l’ultima aggressione riale al 1825 a Gattinara (VC). Il lupo non ama la presenza dell’uomo e ne ha giustamente paura.

Il modo intelligente di proteggere il bestiame sarebbe quello di usare cani come il Pastore Maremmano Abruzzese.

È impensabile che ci si lamenti dei cinghiali e poi non si voglia neanche un predatore come il lupo. D’altronde, il WWF rifiuta anche la logica che a regolare gli equilibri della natura sia l’uomo con il fucile.

Come sottolinea il dr. Paolillo, il WWF rifiuta l’idea che in natura ci possa essere solo l’uomo che è invece la specie più invasiva e distruttiva del pianeta, in nome di una presunta e autoproclamata superiorità.

Lupo (fonte corriere)

Lupo ucciso, Legambiente: “Necessario identificare i responsabili”

Orrore a Marcellinara: trovato un lupo impiccato