Un dialogo tra il giornalista Francesco Pungitore e il noto scrittore calabrese
Un dialogo tra il giornalista Francesco Pungitore e lo scrittore Mimmo Gangemi, nella suggestiva piazzetta di Santa Barbara, a Davoli Borgo.
La partecipata iniziativa culturale è stata realizzata in collaborazione con la libreria “Non ci resta che leggere” di Soverato, nel contesto del festival “Sonore Alchimie” promosso e organizzato dall’associazione Cid (Creativi indipendenti davolesi). Uno sforzo particolarmente lodevole quello del locale sodalizio di giovani volontari, finalizzato a rianimare il centro storico con attività di vario genere: dalla musica alla letteratura, dal teatro alla gastronomia. Gangemi, nell’occasione, ha presentato il suo ultimo libro “Marzo per gli agnelli” (Piemme 2019).
Un romanzo cupo e coinvolgente che intreccia storie di tragedie familiari sullo sfondo di brutali vicende di ‘ndrangheta. Ma il tema centrale di questo originalissimo “noir” – per come spiegato da Pungitore nell’introduzione alla sua intervista – è il destino. Lo si evince dal titolo stesso del libro che richiama un proverbio tipicamente aspromontano. Marzo è il mese della vita e della morte per gli agnelli. Nello stesso periodo in cui vengono alla luce, vengono successivamente immolati per celebrare la Pasqua cristiana.
“C’è dunque un tempo per ogni cosa” ha sottolineato Gangemi, nel commentare l’agire del protagonista, l’avvocato Giorgio Marro. Un eroe costretto dalla disperazione, dalle proprie vicissitudini personali, a farsi tale. Tante le domande che i presenti hanno voluto rivolgere all’autore nel corso di una serata gradevole e tipicamente estiva, molto apprezzata dagli ospiti della manifestazione. Mimmo Gangemi è tra i più famosi scrittori di successo della nuova letteratura calabrese a livello nazionale e internazionale. Oltre ai numerosi premi ricevuti dalla critica, è noto al grande pubblico per la riduzione televisiva del suo romanzo “Il giudice meschino”, serie recentemente proposta sulle reti Rai.