Al Museo di Taverna la tradizione dell’arte della seta

Esposizione della Seta a Taverna (fonte: Ansa)

Inaugurata a Taverna, in provincia di Catanzaro, nella sala espositiva del Museo Civico, in Palazzo San Domenico, la mostra dedicata alla seta. Si intitola “Recuperando il filo della storia – Tracce documentali e manufatti del patrimonio museale dal secolo XVII ai giorni nostri”.

A tagliare il nastro della rassegna il sindaco Sebastiano Tarantino, la delegata comunale alla Cultura Clementina Amelio e il direttore del Museo civico, Giuseppe Valentino.

Il contenuto del progetto sulla tradizione della seta


Il progetto curato dalla Direzione della struttura museale della città che diede i natali a Mattia Preti, propone l’inserimento nel percorso cronologico di una serie di pregevoli manufatti di arte tessile, databili dal secolo XVII al secolo XIX.

Questi sono passati al patrimonio demaniale a seguito delle leggi governative del 1867. Presenti una serie di paramenti sacri di varia manifattura e provenienza (uno di questi esposto nella grande mostra “Rinascimento visto da Sud”, allestita per Matera Capitale della Cultura 2019).

C’è un raffinato paliotto, facente parte verosimilmente dell’originario altare della “Madonna della Provvidenza”, progettato e realizzato da Gregorio Preti, fratello maggiore del Cavalier calabrese, negli anni trenta del Seicento.

Inoltre, c’è un piccolo arazzo raffigurante la “Madonna con il Bambino Gesù”, spedito a Don Giuseppe Antonio Preti, parroco in Taverna.

In mostra anche il manoscritto della “Cronica di Taverna”. Nel manoscritto è riportata la fiorente attività delle due “Prefetture della Seta e dei Panni”. Per le fabbriche furono intrapresi, fin dal secolo XII, proficui rapporti commerciali con la Repubblica di Venezia.
   

Il direttore Valentino sottolinea: “Come segno di continuità, la poco conosciuta tradizione tessile della patria di Mattia Preti e la sua contemporaneità culturale. C’è una speciale sezione della mostra è dedicata alle opere d’arte di Achille Pace, Parta Pederzoli, Calogero Barbara e Rosa Spina. Le cui materie: tessili, pittoriche e scultoree, propongono inusitate comparazioni creative”.


La mostra è visitabile fino al 30 novembre 2020 negli orari e giorni di apertura del Museo Civico di Taverna.