Albergo delle Fate: una storia da salvare nella Sila

Albergo delle fate
Grande Albergo delle Fate

Mobilitazione per la salvaguardia del Grande Albergo delle Fate nella Sila: un appello alla comunità per preservare il suo patrimonio storico e architettonico

CATANZARO, 9 APR 2024 – La petizione online lanciata su Change.org da Riccardo Elia, presidente dell’associazione “Calabriando”, ha già raccolto oltre mille firme in pochi giorni, tutte a sostegno della salvaguardia e del recupero del “Grande Albergo delle Fate” nella Sila catanzarese.

Secondo quanto riportato nella petizione, negli anni ’30 del secolo scorso, l’imprenditore Eugenio Mancuso, sfruttando il legname invenduto della falegnameria di famiglia e prendendo ispirazione dalle caratteristiche baite montane dell’Alto Adige, realizzò insieme a maestranze bellunesi un magnifico albergo, che presto divenne il simbolo della Sila catanzarese. Costruito interamente in legno, il suo design architettonico si distingueva per la sua modernità, una caratteristica che resiste ancora oggi.

L’albergo ha avuto un ruolo significativo nella storia cinematografica italiana, servendo da set per film iconici come “Il lupo della Sila” del 1949, con Amedeo Nazzari e Silvana Mangano, e “La ballata dei mariti” del 1963, con Aroldo Tieri e Mimmo Carotenuto. Nel corso degli anni, i suoi saloni hanno accolto numerose celebrità, tra cui Sophia Loren, Raf Vallone, Vittorio Gassman, Gigi Proietti e Oreste Lionello. Nel 2007, il Ministero per i Beni Culturali lo ha dichiarato monumento storico nazionale per il suo notevole interesse architettonico.

Ma, oggi il destino del “Grande Albergo delle Fate” è minacciato. Attualmente di proprietà privata, l’edificio versa in uno stato di abbandono e non si intravede alcun piano di recupero imminente da parte dei proprietari. Nel 2021, l’edificio è stato oggetto di un provvedimento cautelare preventivo e sequestrato dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, su disposizione del GIP di Catanzaro. La custodia giudiziale dell’immobile è stata affidata al responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Taverna.

Al fine di preservare questo importante patrimonio storico e architettonico della Sila, la petizione chiede al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, di promuovere azioni volte all’acquisizione del bene da parte della Regione Calabria, garantendo così il suo recupero e la sua destinazione alla collettività.

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