CATANZARO –. Si è svolto con successo, sabato 12 novembre, a Catanzaro, il tour guidato “Catanzaro tra ‘800 e ‘900: dai grandi cambiamenti strutturali al genio di Jerace e Cefaly”.
L’evento culturale, curato da Angela Rubino, guida turistica certificata, autrice ed esperta di storia locale, si è focalizzato sul periodo storico compreso tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, un’epoca che vide la città di Catanzaro alle prese con i grandi mutamenti strutturali che cambiarono per sempre il suo aspetto, cancellando l’impronta medievale della parte più antica della città e favorendo la costruzione di nuovi edifici, sia pubblici che privati, caratterizzati da modelli architettonici e decorativi ispirati alle nuove tendenze.
L’itinerario proposto è partito da piazza Matteotti, un’area della città che si sviluppò proprio nell’arco del periodo indicato con la costruzione di nuovi edifici pubblici di rilievo come quello dell’antica Scuola di Arti e Mestieri e la stazione STAC (Società Tramvia Automotofunicolare di Catanzaro), parte integrande di un sistema di trasporto pubblico all’avanguardia che permetteva di collegare il quartiere Sala (tappa della stazione ferroviaria a partire dal 1899) con la parte finale del centro storico (Piazza Roma), per poi proseguire con un sistema tramviario che collegava quell’area con la borgata di Pontegrande. Alla portata, dal punto di vista funzionale, di questo servizio, unico nel meridione e raro nel resto d’Italia, si univa lo squisito stile decorativo dell’edificio che ne ospitava la stazione, oggi restaurata e sede di uno spazio espositivo.
Anche la statua del Cavatore, il Palazzo della Corte d’Appello e il monumento ai Caduti della Grande Guerra sono stati parte dell’itinerario, insieme alla Piazza stessa, nata negli anni ’90 del secolo scorso per restituire uno spazio pedonale ai cittadini in un’area che fino ad allora era stata destinata al parcheggio delle auto.
Il “viaggio” nella Catanzaro tra ‘800 e ‘900 è proseguito al Museo Marca, nelle sale al pianterreno, che ospitano una nutrita collezione di opere dello scultore Francesco Jerace e del pittore Andrea Cefaly, entrambi protagonisti indiscussi nel periodo considerato a cui va il merito di aver proiettato il genio della terra di Calabria sullo scenario nazionale e internazionale in campo artistico e non solo. Infatti, Andrea Cefaly si è anche distinto per aver dato un contributo alle lotte risorgimentali con la sua militanza attiva e per aver ricoperto cariche governative di prestigio nel neo costituito Regno d’Italia.
Le sale oggetto della visita ospitano anche altre due opere di grande pregio: il dipinto su tavola della Madonna con il Bambino ( o Madonna della Ginestra) di Antonello de Saliba e la Croce Reliquario in legno, entrambi risalenti al XVI secolo.
La visita guidata è stata suggellata da un gustoso aperitivo a cura dello staff del bar “Il Cavatore”.