Oriolo celebra Pasquale Colucci con una mostra permanente al Museo MUDAM, l’artista e compositore oriolese con molti riconoscimenti in bacheca, crea eventi che portano il nome di “Art in Music” in cui il postmoderno Colucci ad ogni dipinto compone una colonna sonora. Noto da anni in tutta Italia ed all’estero per le sue opere pittoriche e musicali, esponendo anche a New York, Miami, Montecarlo, Edimburgo, Londra e in molte città italiane: Ferrara, Bologna, Venezia, Firenze, Reggio Emilia, Cosenza, Matera ed altre.
Il catalogo della mostra a cura di Arianna Fornasari si può acquistare all’edicola di Oriolo o sul sito web dell’artista www.pasqualecolucci.com
Il critico d’arte Alessandra Primicerio giudica cosi il lavoro del Maestro Colucci: “In Pasquale Colucci ricerca estetica e ricerca estatica coincidono: l’artista si eleva verso una dimensione superiore. Alla logica interiore non ci si può sottrarre, siamo collocati in essa, come la creazione artistica, in armonia, posta al di là del tempo e dello spazio. L’universo artistico non esiste nella realtà, ma l’uomo sente il bisogno di crearlo sulla spinta della sua interiorità. L’importanza che Colucci dà alle forme è centrale, attraverso
esse esprime sentimenti e stati d’animo. L’artista si trova davanti ad una molteplicità di cose con cui i suoi sentimenti entrano in rapporto fino ad arrivare a quel quid che riesce a stupire anche lo stesso pittore. La forma non è solo contorno della figura, né è una realtà statica. È mutevole, dinamica ed è in rapporto con un altro elemento importante dell’opera
d’arte: il colore. Come diceva Kandinskij, il colore ha una energia straordinaria ed esercita una forza eccezionale sul nostro mondo. Lo sguardo di Colucci non è rivolto alla realtà esterna ma a ciò che gli rivela la sua interiorità. Diversi movimenti oscillano nei quadri di Pasquale Colucci e occupano uno spazio che non è solo quello della tela ma riproducono l’andamento del suono attraverso una grande sensibilità alla quale si può dare una maggiore visibilità grazie ad una fervida immaginazione. Musiche di colori e forme varie ci portano in un viaggio dentro la nostra mente che diventa qualcosa di più grande ed infinito. Guardando le opere dell’artista è come trasportarsi dentro e dietro il quadro. Antonin Artaud (drammaturgo, attore, saggista e regista teatrale francese del ‘900) affermava che la musica è il solo passaggio che unisce l’astratto al concreto. Il leit motiv delle opere di Colucci è stimolare la fantasia dell’osservatore che attraverso la propria
sensibilità può volare verso nuove dimensioni. Ecco perché l’artista non riproduce mai la realtà. Lui non spiega le sue opere cosi come non si spiega una musica che tra l’altro accompagna sempre le sue tele.”
Al Polo Museale cittadino, nella sede di Palazzo Giannettasio, ad agosto aperto dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19.30. Evento gestito dalla Pro Loco di Oriolo: info e ticket al 388 9280077.