«Su Dante Alighieri e l’abate Gioacchino, il Comune di San Giovanni in Fiore intende organizzare appena possibile un articolato evento culturale, con l’obiettivo di evidenziare e divulgare il rapporto tra queste due figure, nonché di riverberarne la vasta eredità in vari campi della conoscenza, anche riflettendo sul momento storico segnato dalla pandemia e dunque dal bisogno collettivo di avere forti riferimenti identitari per la ripartenza dopo il Covid». È quanto dichiara la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, a margine del webinar di giovedì 25 marzo.
Il webinar, patrocinato dal municipio, su Gioacchino da Fiore e Dante Alighieri, rivolto anzitutto agli studenti, è stato promosso dal Comitato nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante e dal Centro internazionale di Studi gioachimiti, con interventi di importanti esperti, del presidente e di altri rappresentanti dello stesso Centro, di docenti e dirigenti scolastici locali.
«Ringrazio molto – continua la sindaca – gli organizzatori e i relatori di questo webinar, convinta che in primo luogo nelle scuole, tanto segnate dal Covid, si debba continuare a veicolare il messaggio di rinnovamento e di speranza di Gioacchino e di Dante. C’è tutta una tradizione sapienziale che lega i due pensatori, la quale può farsi risalire addirittura alla dottrina matematico-scientifica di Pitagora, che tra l’altro visse a Crotone».
«Peraltro – rimarca la sindaca di San Giovanni in Fiore – la complessità del pensiero teologico e profetico dell’abate calabrese ebbe un seguito straordinario, al punto da influenzare Michelangelo Buonarroti, Cristoforo Colombo e, tra gli altri, i francescani spirituali che evangelizzarono l’America Latina».
«Con il Centro internazionale di Studi gioachimiti, le nostre scuole, le istituzioni culturali, gli intellettuali e gli operatori dell’informazione, continueremo a lavorare – conclude la sindaca Succurro – per divulgare il pensiero e l’attualità di Gioacchino da Fiore, come la sua influenza su Dante Alighieri. San Giovanni in Fiore e l’intera Calabria hanno bisogno soprattutto di un riscatto culturale».