Edoardo Tresoldi presenta OPERA, nuova installazione permanente a Reggio Calabria

Edoardo Tresoldi_Opera_preview Roberto Conte

Installazione permanente Lungomare Falcomatà, parco di via Giunchi (Reggio Calabria). Inaugurazione 12 / 13 settembre

Il 12 settembre Edoardo Tresoldi ha presentato Opera, la sua nuova installazione permanente sul lungomare di Reggio Calabria, promossa e commissionata dal Comune e dalla Città Metropolitana. In occasione del week end di inaugurazione si è tenuta una serie di eventi gratuiti di musicaperformance e poesia. L’installazione sonora del musicista e compositore Teho Teardo ha raccontato la fusione tra Opera e il luogo attraverso un disegno sonoro articolato nei diversi momenti della giornatamattinotramonto e notte. Inoltre, incursioni poetiche a cura del poeta e scrittore Franco Arminio.

A sorpresa, il 12 settembre si è tenuto anche un concerto di eccezione: quello del noto cantautore calabrese Brunori Sas, vincitore del premio Tenco 2020.

Opera nasce per celebrare la relazione contemplativa tra il luogo e l’essere umano attraverso il linguaggio architettonico classico e la trasparenza della Materia Assente, espressa tramite la rete metallica. L’architettura aperta – composta da un colonnato di 46 colonne che raggiungono gli 8 metri di altezza all’interno di un parco di 2.500 mq – offre un nuovo monumento attraversabile e completamente fruibile a cittadini e visitatori. L’installazione si inserisce all’interno di uno dei più ampi spazi pubblici europei e si propone come un nuovo landmark del territorio.

Un monumento alla contemplazione

Opera è un monumento alla contemplazione attraverso cui il luogo definisce ulteriormente se stesso. Tresoldi gioca con la grammatica dell’architettura classica e la trasparenza per ricercare nuove poetiche visive in dialogo con il paesaggio circostante e i visitatori. Le colonne, archetipi fondanti del retaggio culturale occidentale, compongono una cornice aulica che conferisce al parco un’ulteriore chiave di lettura.

L’installazione delinea un’agorà mentale che trasporta i visitatori in una dimensione percettiva mutevole tramite giochi di altezze e profondità con il parco. Opera apre relazioni in più direzioni all’interno di uno spazio già materialmente aperto: i corridoi prospettici corrono verso il paesaggio mentre le colonne trasparenti definiscono un’architettura che accoglie, accompagna e scandisce l’esperienza del luogo stabilendo un rapporto diretto tra terra e cielo.

I rimandi tra le colonne e gli alberi creano rapporti di luce e ombra secondo equilibri ariosi ma ritmati in una corrispondenza organica tra la trasparenza e lo spazio circostante. I contorni dell’opera perdono definizione per fondersi con il contesto in relazione all’impossibilità della scultura di “fermare l’ombra che rimane in ogni caso, come l’eco per il suono”, citando Arturo Martini.

Opera dà forma inoltre alle riflessioni di Tresoldi sulla composizione e decomposizione architettonica: il dialogo tra l’installazione e il luogo si manifesta nella logica distributiva del colonnato che non si adegua del tutto a quella del parco. Simile al controcanto in musica, la loro sovrapposizione funziona come due melodie diverse ascoltate nello stesso momento: attraversando il parco il visitatore incontra armonie e disarmonie tra i due sistemi architettonici.

Nel suo ruolo di opera pubblica, Opera esplicita la relazione tra realtà e rappresentazione affidando alla trasparenza della Materia Assente il ruolo primario di sospensione spazio-temporale. L’installazione integra relazioni tra visibile e invisibile, individuo e collettività addentrandosi nella stratificazione di orizzonti ancestrali e pratiche quotidiane, ai confini di un terreno fisico e mentale e in bilico tra arte, architettura e paesaggio.

Opera è la seconda installazione di Tresoldi in Calabria dopo Il Collezionista di Venti a Pizzo del 2013 e la seconda grande opera pubblica permanente in Italia dopo la Basilica di Siponto in Puglia, commissionata dal MiBACT nel 2016.

EDOARDO TRESOLDI

Edoardo Tresoldi indaga le poetiche del dialogo tra uomo e paesaggio utilizzando il linguaggio dell’architettura come strumento espressivo e chiave di lettura del luogo. L’artista italiano gioca con la trasparenza della rete metallica e con i materiali industriali per trascendere la dimensione spazio-temporale e narrare un dialogo tra Arte e Mondo, una sintesi visiva che si rivela nella dissolvenza dei limiti fisici. Dal 2013 realizza installazioni ambientali focalizzando la sua ricerca sullo studio dei linguaggi del paesaggio. Ha presentato le sue opere all’interno di spazi pubblici, contesti archeologici, parchi artistici, festival e mostre in tutto il mondo. Nel 2016 realizza in Italia il restauro della Basilica paleocristiana di Siponto, premiata con la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2018 – Premio Speciale alla Committenza, il più prestigioso premio d’architettura italiano istituito da Triennale Milano. Nel 2018 realizza Etherea per Coachella Festival negli USA, uno degli eventi musicali più importanti e attesi al mondo.