Dallo Stretto al Pollino. La magia dei borghi calabresi nelle opere di un artista olandese che ha scritto una pagina importante della storia culturale del Novecento. Catanzaro ospita la mostra “Escher, la Calabria, Il Mito”, uno degli eventi culturali più attesi del cartellone della Calabria. Da domani fino al 20 gennaio, nella cornice del Complesso Monumentale del capoluogo calabrese, sarà possibile fare un viaggio nelle opere di uno dei massimi geni del Novecento, Maurits Cornelis Escher, incisore e grafico olandese la cui arte fu molto influenzata dall’architettura e dai paesaggi della Calabria, regione che visito negli anni ’30, durante la sua permanenza in Italia.
La mostra “Escher, la Calabria, Il Mito”, inaugurata stasera, è stata presentata in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, i curatori, Federico Giudiceandrea, tra i massimi esperti dell’artista olandese, e Domenico Piraina, direttore del Palazzo Reale e del settore Promozione culturale della Città di Milano, entrambi di origini calabresi: l’evento, che è il primo a ospitare Escher in Calabria, è prodotto e organizzato dal Comune di Catanzaro con il Gruppo Arthemisia, con il contributo della Regione Calabria e con la collaborazione con “Escher Foundation”, ed è stato finanziato anche grazie agli introiti della tassa di soggiorno nel capoluogo calabrese.
Attraverso un percorso di 86 opere, alcune delle quali mai esposte in Italia, la mostra catanzarese – è stato spiegato dai curatori nell’incontro con i giornalisti – «non solo è specchio della vita e dei viaggi che Escher fece nel nostro Paese, ma anche del riverbero che il suo lavoro e le sue creazioni ebbero e continuano ad avere sulle generazioni successive. Nel Sud Italia Escher maturò buona parte di quelle idee e suggestioni che caratterizzano, nel segno della sintesi tra scienza e arte, la sua matura produzione e gli studi sulle forme che lo hanno reso unico nel suo genere. Durante la sua permanenza in Italia dal 1922 al 1936, Escher visita diversi luoghi della nostra penisola. Tra questi proprio molti borghi della Calabria che egli percorse a partire dal 28 aprile del 1930. Le terre mediterranee, così profondamente diverse da quella natia, esercitano su di lui una profonda attenzione: lo colpiscono il sole e la luce del Sud, le architetture geometriche dei paesaggi, le costruzioni verticali sulle rocce, gli strapiombi sul mare, la stratificazione di culture antiche». Tra le opere più importanti in mostra al Complesso Monumentale del San Giovanni, a testimonianza del viaggio calabrese di Escher, ci sono le immagini di Morano, Pentedattilo e Rocca Imperiale e le vedute di Scilla, Tropea, Santa Severina e Rossano: luoghi e ricordi di Escher che nella rassegna di Catanzaro si potranno anche sfogliare attraverso un touch screen con il diario del suo viaggio nel sud Italia.
Alla conferenza stampa, oltre a Giudiceandrea e Piraina, hanno partecipato anche il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, il vicesindaco con delega alla Cultura, Ivan Cardamone, per la Regione l’assessore alle Politiche sociali, Angela Robbe, e il presidente del gruppo “Arthemisia”, Jole Siena.
Abramo ha sottolineato “il valore di questo evento come l’occasione per mettere Catanzaro sempre più al centro della cultura in Calabria e per ribaltare gli stereotipi che circondano ancora la nostra regione” evidenziando poi “il positivo ruolo sinergico dei privati”.
L’assessore regionale Robbe ha sottolineato “il dato della connessione tra istituzioni e il ponte ideale che questa mostra crea tra la valorizzazione dei borghi della Calabria fatta da un genio come Escher e l’azione della Regione per il rilancio della suo patrimonio culturale”.
La Siena, infine, ha spiegato che “in contemporanea con questa mostra, Escher è esposto anche a New York in questi giorni, per cui è davvero suggestivo questo legame internazionale: ma soprattutto è importante il messaggio sottinteso a questa mostra a Catanzaro, che può essere l’esempio di un Sud che si attiva e abbandona la logica del lamento”.
“Mi è arrivato un messaggio suo social di una persona che dice “finalmente non dobbiamo prendere un aereo per vedere una mostra di respiro nazionale”, e questa – ha affermato il vicesindaco Ivan Cardamone – è proprio la sintesi di quello che vogliamo ottenere come amministrazione”.
Giudiceandrea ha rivelato di “essermi imbattuto un giorno nelle immagini di Escher che riproducevano Morano Calabro e Rossano, cioè i paesi di origine di mio padre e di mia madre: un vero e proprio segno del destino”.
Piraina, che ha origini di Platania, alle porte di Lamezia Terme, ha messo in evidenza “il punto di contatto tra Escher, con la sua visione geometrica e matematica dell’arte, e Pitagora, altro leggendario calabrese, che ha ispirato la concezione del linguaggio della natura come linguaggio geometrico e matematico. E i paesaggi dell’artista olandese non sono paesaggi semplicemente naturalistici ma paesaggi geometrizzati. In realtà – ha spiegato Piraina – matematica e poesia tendono entrambi ad emozionare, e questa mostra parla di razionalità ,m anche di passione e di sogni”.