Un viaggio straordinario attraverso i sedimenti del tempo: il geologo Eugenio Martire conduce una scoperta epocale nel centro di Cosenza, rivelando uno strato fossilifero di argilla azzurra
Cosenza, un affascinante viaggio nel passato marino: secondo il geologo Eugenio Martire, il territorio cosentino, 3,5 milioni di anni fa, era immerso nelle acque di un mare poco profondo. Questa straordinaria scoperta è emersa durante recenti operazioni di perforazione nel cuore della città, dove sono stati rinvenuti fossili marini risalenti al lontano Pliocene Medio, a circa 22 metri di profondità sotto la superficie.
Il geologo Martire, esperto del territorio cosentino, ha identificato uno strato di argilla azzurra fossilifera che si crede risalga a 3,5 milioni di anni fa, un periodo in cui il panorama calabrese era completamente differente rispetto alla sua configurazione attuale. L’ambiente marino poco profondo ospitava una varietà di molluschi, i cui gusci sono riemersi alla luce dopo milioni di anni grazie a recenti carotaggi effettuati nel capoluogo.
“In quell’epoca“, spiega il geologo, “l’uomo non era ancora presente sul pianeta, e la Calabria aveva un aspetto completamente diverso rispetto a oggi. Questa roccia fossilifera diventa la testimonianza tangibile di un’era in cui la natura regnava sovrana, e la presenza umana era ancora un’assenza nella cronologia geologica del nostro territorio.”
Il ritrovamento offre uno sguardo affascinante sulla storia geologica di Cosenza, sottolineando l’evoluzione dinamica del paesaggio nel corso di milioni di anni. I fossili marini, ora esposti alla luce del giorno, diventano un importante tassello nella comprensione del passato remoto della Calabria e dell’intero pianeta.
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