Il santuario del San Paolo a Gerace come culla di spiritualità basiliana, incastonato tra le meraviglie naturali dell’Aspromonte
Nel cuore della maestosa bellezza dell’Aspromonte, sul versante ionico che si protende fiero verso l’orizzonte, si erge l’antico e venerato santuario del San Paolo a Gerace. Questo luogo è molto più di una semplice struttura in pietra; è considerato il sacro scrigno della materia e il rifugio dell’anima. In queste antiche mura, immerse in un paesaggio mozzafiato fatto di imponenti formazioni rocciose e lussureggianti boschi, si respira ancora l’antica energia dei monaci basiliani che dedicarono le loro vite alla ricerca della comunione con Dio e con il creato.
Sull’Aspromonte, dove le gole e i fiumi si intrecciano in un balletto senza fine, i monaci basiliani abbracciarono l’I’esichia come un sentiero per la ricerca interiore e la pace spirituale. L’I’esichia, pratica ascetica antica, simbolo di un impegno profondo e totalizzante, rappresentava per loro il mezzo attraverso cui unirsi al divino e fondersi in armonia con l’universo.
Il Santuario del San Paolo a Gerace, immerso in questa magnifica natura, custodisce ancora il mistero e la purezza di quei tempi lontani. Le sue pareti di pietra raccontano storie di fede e dedizione, mentre la sua architettura imponente si fonde con l’ambiente circostante, rappresentando un simbolo tangibile di quell’unione perfetta tra l’uomo e la natura, tra il terreno e il divino.
Questa oasi di spiritualità, con la sua storia millenaria e la sua posizione incantevole, continua a ispirare i visitatori moderni, offrendo un ritiro dall’incessante frastuono del mondo esterno e invitandoli a cercare una connessione più profonda con se stessi e con l’infinito mistero che ci circonda. Il San Paolo a Gerace rimane un faro di speranza e contemplazione, una testimonianza tangibile di come la ricerca interiore possa trovare rifugio anche nei luoghi più impervi e selvaggi della terra.