La Calabria porta a Bruxelles la battaglia per salvare il grecanico: un patrimonio culturale e linguistico millenario minacciato dall’estinzione
La Calabria, con i suoi borghi sperduti tra le vette dell’Aspromonte, custodisce un patrimonio culturale e linguistico di inestimabile valore. Tra le tradizioni più antiche e affascinanti di questa terra vi è il grecanico, una lingua minoritaria che affonda le radici nella Magna Grecia e che oggi rischia di scomparire. Parlata ancora in alcune comunità montane come Bova, Gallicianò, Roghudi e Roccaforte del Greco, il grecanico è il simbolo di una storia millenaria e di un’identità che, seppur minacciata, continua a vivere grazie alla passione di chi lotta per preservarlo.
Giusy Princi, eurodeputata reggina, ha espresso con forza l’importanza di difendere questa lingua, che rappresenta non solo un legame con il passato, ma anche un patrimonio immateriale da valorizzare nel presente e nel futuro. «La Calabria ha un incredibile patrimonio immateriale», ha dichiarato Princi, «quello delle minoranze linguistiche, che ogni giorno viene messo a rischio. Si stanno perdendo le peculiarità di questi territori, e questa è una battaglia che dobbiamo continuare a portare avanti».
L’Unione Europea si sta impegnando in prima linea per tutelare la diversità linguistica. Programmi come Creative Europe e il Framework for Regional Development offrono risorse vitali per sostenere progetti locali che promuovono e documentano le lingue minoritarie. In questo contesto, l’impegno dell’eurodeputata Princi si fa ancora più concreto: «Porteremo in Europa la battaglia a tutela delle minoranze linguistiche, per far conoscere e apprezzare questa lingua e le tradizioni ad essa legate», ha aggiunto.
A dimostrazione dell’interesse crescente a livello internazionale, Princi ha annunciato che una delegazione del Parlamento Europeo, guidata dalla collega greca Eleonora Meleti, visiterà la Calabria per approfondire il patrimonio linguistico dell’Area Grecanica. «Le minoranze linguistiche sono la nostra identità, le nostre radici», ha affermato Princi, sottolineando la collaborazione con il sindaco di Bova, Santo Casile, per un progetto che porterà l’Area Grecanica al centro di importanti azioni di tutela e promozione.
In questo processo di valorizzazione, le scuole giocano un ruolo cruciale. La lingua grecanica, purtroppo, non viene più parlata dalla maggior parte delle nuove generazioni, rischiando di diventare solo un ricordo del passato. La sfida è quella di trasmettere questa lingua alle giovani generazioni, affinché non si perda definitivamente. Come spiega Princi: «Il nostro obiettivo è far conoscere l’Area Grecanica all’Europa, con le sue tradizioni, i suoi costumi, la sua lingua immutata nel corso dei secoli, e riattualizzarla in chiave moderna».
Accanto alla lingua, la promozione di itinerari culturali legati al grecanico è una strategia fondamentale per rilanciare il turismo e l’economia della regione. Eventi enogastronomici, visite ai borghi storici e rappresentazioni artistiche sono solo alcuni degli strumenti per rendere l’Area Grecanica un polo di attrazione turistica. La speranza è che, attraverso la valorizzazione di queste tradizioni, la Calabria possa emergere sulla scena internazionale come un esempio di autenticità e bellezza.
Il progetto di tutela del grecanico, però, non si limita alla sola conservazione di una lingua, ma è anche una leva strategica per il rilancio economico e culturale di un territorio spesso trascurato. La Calabria, con il suo paesaggio mozzafiato e la sua storia millenaria, ha molto da offrire al mondo, e la battaglia per il grecanico è anche una battaglia per far conoscere e apprezzare questa regione ancora troppo poco valorizzata.
«Vogliamo costruire un’Europa che sia vicina ai territori, alle loro eccellenze e alle loro identità», ha concluso Princi, facendo appello alla comunità internazionale per sostenere la causa delle minoranze linguistiche, come il grecanico, che sono una parte vitale del patrimonio europeo.